Ormai il gruppo legato al governatore Mario Oliverio non riesce ad indovinarne una. Anche dal punto di vista della tempistica la strategia fa acqua da tutte le parti. E così Luigi Incarnato, ideatore dell’incontro di Feroleto che dovrebbe mettere insieme le forze a sostegno della ricandidatura dell’attuale presidente della giunta regionale, si è condannato al flop.

 

Il Pd non prenderà parte all’incontro organizzato e isolerà in maniera ancora più evidente la corrente che si riconosce in Mario Oliverio, rimarcando come il partito calabrese lo abbia abbandonato da tempo.

Colpisce, però, l’errore sulla tempistica, in considerazione delle trattative in atto a livello nazionale sulla possibilità di dare vita ad un governo Pd-Cinque Stelle. All’inizio della prossima settimana si saprà se ci saranno davvero le condizione per la sua nascita e, in tal caso, niente sarà più come prima.

 

Un’alleanza di questo tipo sconvolgerebbe gli equilibri anche a livello regionale per tutte le Regioni chiamate al voto nei prossimi mesi, compresa la Calabria. Ed ovviamente, ancora di più, si porrebbe la necessità di individuare un candidato di superamento che possa mettere insieme le esigenze dei due partiti. Ecco perché l’iniziativa di Incarnato appare fuori dal tempo.

 

La nascita del nuovo esecutivo nazionale, inoltre, potrebbe modificare anche gli assetti interni al Pd con tanti calabresi che potrebbero enrarne a far parte. Per i ministeri i nomi di Marco Minniti e Nicola Gratteri sono sempre caldi, anche se hanno perso quota nelle ultime, ma è molto accesa la partita per i sottosegretari.

 

Tantissimi i nomi in pista per accontentare le varie correnti. Si va da Antonio Viscomi, ormai buono per ogni poltrona, passando per Ernesto Magorno (in quota renziani doc), arrivando ai nomi di Franco Laratta e Nicodemo Oliverio per i franceschiniani.

 

Dal nazionale, poi, filtrerebbe la possibilità di trovare una postazione di sottosegretario per il gruppo che fa capo a Mario Oliverio. Un modo per provare a salvare capra e cavoli e tenere dentro la corrente in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Del resto con una inedita alleanza alle prossime regionali anche la mancata ricandidatura del presidente uscente potrebbe avere un sapore diverso.

 

Ovviamente il tutto passa dall’effettivo varo di un governo nazionale Cinque Stelle-Pd, ma continuare a chiamarsi fuori dal tavolo con iniziative estemporanee volta a disgregare invece che ad unire non pare essere il viatico migliore per i gruppi ancora oliveriani.

 

Riccardo Tripepi