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L’inaccettabile pasticcio del conteggio dei voti di lista espressi dai calabresi, non ha ancora una responsabilità chiara, ma avrà conseguenze certe. Di portata difficile da quantificare. La più immediata è anche di ordine pratico: la Camera si insedierà venerdì 23 marzo e non vi è stata ancora la proclamazione degli eletti al proporzionale.
Tira e molla tra Fratelli d'Italia e Forza Italia
La causa del ritardo è il beffardo tira e molla tra Fratelli d’Italia e Forza Italia sul seggio conteso del collegio Calabria Sud. In prima battuta il Viminale lo aveva informalmente attribuito a Maria Tripodi. La scorsa settimana il primo colpo di scena: a margine del complesso calcolo dei resti previsto dal Rosatellum, il posto a Montecitorio veniva assegnato a Fausto Orsomarso. Adesso la situazione si è nuovamente capovolta. Dopo l’esposto in procura presentato dai vertici del partito berlusconiano, l’ufficio elettorale composto dalla presidente Teresa Chiodo e dai giudici Maria Rosaria Di Girolamo e Antonio Cestone, tutti magistrati di Corte d’Appello a Catanzaro, ha proceduto ad una nuova verifica, scoprendo un clamoroso errore di trascrizione dei dati relativo a circa 200 sezioni, vale a dire più o meno il dieci per cento del totale, che sono 2416.
Quelle discrepanze così evidenti
In sostanza, in queste 200 e passa sezioni, il dato di Forza Italia e Fratelli d’Italia, è stato materialmente invertito. E lo scarto non è una bazzecola. Forza Italia è passata da circa 186 mila a 190 mila preferenze, Fratelli d’Italia invece è scesa da circa 46 mila a 42 mila voti. Insomma, uno smottamento di 4000 consensi. La Corte d’Appello però, queste novità non le ha verbalizzate ma le avrebbe comunque comunicate alla Cassazione che però già domenica scorsa, aveva proceduto all’assegnazione dei seggi ed alla pubblicazione del relativo verbale, con il nome di Orsomarso stampato in bella mostra. La Suprema Corte poi ha sciolto l'adunanza. Quindi rimane l'interrogativo: Orsomarso entra ugualmente in Parlamento oppure ci sono ancora i margini per un dietro front?
L'effetto cascata sugli altri collegi
Poiché il collegio è unico nazionale, questa novità provocherebbe un effetto a cascata anche in altre regioni. In Veneto per esempio, Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore, provincia di Belluno, ha dovuto lasciare il suo posto al leghista Giuseppe Paolin proprio in virtù dell’ingresso a Montecitorio di Orsomarso. In Veneto però, gli eletti sono stati già proclamati quindi De Carlo, per riavere il seggio, dovrà attendere di essere reintegrato dalla giunta parlamentare per le elezioni. Sempre che si concretizzi l'ingresso alla Camera di Maria Tripodi e non quella dello stesso Orsomarso. I due diretti interessati per adesso non commentano. Si attende ora la proclamazione ufficiale. Che, c’è da scommetterci, non metterà a tacere le polemiche.
Salvatore Bruno
Luana Costa