Sulla vicenda del parroco che “assolve” il sindaco di Fuscaldo,  Gianfranco Ramundo è intervenuto lo stesso primo cittadino. L’uomo, si ricorderà, venne coinvolto nell'operazione Merlino, condotta della procura di Paola che fa luce su presunti episodi di corruzione all'interno della pubblica amministrazione. La risposta del sindaco Ramundo non si è fatta attendere. Ecco cosa ha detto.

«Il Santo Natale, generalmente, dovrebbe predisporre la gente ad una  maggiore serenità e ad un periodo di armonia e di pace interiore. Una  consuetudine, questa, che si attua in tutto il mondo, tranne,  probabilmente, che per alcune menti fuscaldesi. Non trovo altre parole  per descrivere l’atteggiamento di chi, in questi giorni – commenta - le sta provando  tutte pur di gettare discredito verso la mia persona, verso chi mi sta vicino, verso la nostra amministrazione comunale, verso tutta la  comunità di Fuscaldo e, per ultimo, persino verso il parroco della  Chiesa di San Michele Arcangelo, don Mauro. Senza tener conto dei  continui e preoccupanti tentativi, da parte della minoranza consiliare ed extraconsiliare, di offuscare la mia immagine nei confronti della Magistratura, strumentalizzando ogni mio dire e mettendomi in bocca parole mai pronunciate e né minimamente pensate».

«È dunque chiaro, che abbiamo a che fare con atteggiamenti, che hanno il solo fine di farci scendere in polemiche e diatribe, che non ci appartengono e che nemmeno interessano alla stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Ma ci sono aspetti che dobbiamo ahi noi evidenziare, anche e soprattutto per smascherare le menzogne che stanno facendo circolare. Partiamo dalle accuse, da parte dei gruppi consiliari di minoranza, mosse al parroco della frazione Cariglio.

Don Mauro non ha bisogno di essere difeso da nessuno, in quanto tutti i fedeli ed i parrocchiani conoscono la sua statura morale ed umana,  nonché il suo impegno pastorale. Fa però male leggere cattiverie e menzogne, partendo dal presupposto che nessuno, durante l’omelia del Santo Natale, ha abbandonato la Messa liturgica, così come don Mauro non ha per nulla assunto le funzioni di giudice. Quella tenuta dal nostro parroco – precisa - é stata una omelia prettamente natalizia, con un richiamo alle ingiustizie subite dal Cristo, che in quel giorno é venuto alla luce. Nulla di più. Nessuna forma di personalizzazione. Inoltre, come ogni anno, sin da quando rivesto la carica di sindaco, essendo io un parrocchiano, alla fine della liturgia sono stato invitato a formulare gli auguri di Natale ai miei concittadini. Questo è quanto».

 

«Dispiace dover riscontrare un evidente tentativo, da parte della minoranza consiliare e di quella extraconsiliare, di strumentalizzare qualsiasi mio intervento – precisa il sindaco - mettendomi in bocca parole e concetti mai pronunciati, né pensati. Il rispetto e la considerazione che ho verso la Magistratura, che giustamente sta svolgendo il proprio ruolo, non sono mai stati messi in discussione, anzi. In tutte le circostanze, ufficiali e non, così come nel corso delle ultime sedute del consiglio comunale e di quello provinciale, ho espresso con serenità, e continuo a farlo anche in questa circostanza, estrema ed incondizionata fiducia sia negli organi inquirenti, che in quelli giudicanti. Certo, mi professo innocente perché sento di esserlo, così come dice la mia coscienza pulita, che mi accompagna e così come dice la legge e la Costituzione italiana, a meno che, non vorrebbero essere proprio le opposizioni ed i nostri avversari politici, con questi atteggiamenti denigratori, a volersi sostituire ai giudici. Ad ogni modo, a nulla varranno questi tentativi di mettermi in cattiva luce verso la Magistratura. Una persona come me, che non ha mai avuto problemi con la giustizia e né ha mai subito condanne di alcun genere, non sarà mai irrispettosa degli organi inquirenti e della magistratura giudicante, nei confronti dei quali, ripeto ancora una volta, nutro massima ed incondizionata fiducia. Risultano, pertanto, inutili e puerili i tentativi di alimentare un odio ingiustificato nei miei confronti».

 

«Forse – conclude - è arrivato il momento di rilassarci un po’ tutti e di non sostituirsi a chi svolgerà egregiamente il proprio lavoro.  Cerchiamo, altresì, di vivere queste giornate di festa con la necessaria  serenità, che aiuta ad essere più giusti, più obiettivi, più responsabili, così da poter inquadrare tutto ciò che ci circonda, in quella che è la giusta e reale dimensione».

 

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