Il sindaco di Castrolibero definisce «una cosa che offende» tenere i soldi bloccati mentre il vecchio nosocomio cade a pezzi. E sulla Regione dice: «Siamo pronti per un terzo polo»
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Gli ultimi, tragici, accadimenti hanno riacceso i riflettori sulle carenze del nostro sistema sanitario. Difficile accettare che un ragazzo muoia perché sull’ambulanza non c’è il medico, così come è sempre più difficile accettare provocazioni come quella del sindaco di Belcastro, Antonio Torchia, che ha emanato un’ordinanza nella quale vieta ai suoi concittadini di ammalarsi. Ammalarsi qui può essere fatale visto che non c’è una guardia medica e il Pronto Soccorso più vicino è all’ospedale di Catanzaro che dista 45 chilometri.
« Se abbiamo fatto negli anni uno studio, secondo il quale abbiamo bisogno di 10 ospedali e non li abbiamo realizzati, delle due l'una: o si è sbagliato prima nella previsione, e in questo caso è giusto che non li abbiamo realizzati, ma se necessitavano, e ritengo che necessitano, chiediamoci perché non vengono realizzati e che succede nel frattempo ai vecchi ospedali».
Secondo Orlandino Greco, leader di Idm e sindaco di Castrolibero, la carenza di medici è solo un aspetto del problema. L’altro, più importante, è mettere i medici nelle condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro attraverso infrastrutture sanitarie il più possibile all’altezza del compito.
Un tema molto sentito, ad esempio, a Cosenza che ospita l’hub della provincia più grande della Calabria, il vecchio ospedale civile dell’Annunziata. Vecchio in tutti i sensi, visto che il plesso centrale risale agli anni ‘30 e nel tempo si è proceduto con una serie di interventi tampone.
Da anni si parla della realizzazione di un nuovo ospedale. L’ex presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, aveva fatto realizzare uno studio di fattibilità per individuare il sito dove costruirlo e il risultato indicava Vaglio Lise. Anche il presidente Roberto Occhiuto ha deciso di fare uno studio di fattibilità per le novità nel frattempo intervenute. La prima, concreta, l’apertura presso l’Unical della Facoltà di Medicina. La seconda, rimasta sulla carta visto l’esito del referendum, della nascita di una città unica fra Cosenza, Rende e Castrolibero. Il nuovo studio, quindi, prendeva in considerazione anche la possibilità di costruire il nosocomio ad Arcavacata, vicino l’Unical, anziché nel solo perimetro urbano della città di Cosenza.
Nessuno però, ad oggi, conosce l’esito di quello studio e tutto si è di nuovo bloccato.
«Non mi preoccupo di dove sarà il nuovo ospedale, oggi la vera questione è che voglio garanzie che l'Annunziata funzioni, quindi il tempo che noi facciamo studi di fattibilità, ne abbiamo fatto uno nel 2017, ora si sta verificando il policlinico da fare all'università o un altro studio di fattibilità, ma nel mentre questo avviene l'Annunziata cade a pezzi, quindi è urgente rimetterla in sesto». Orlandino Greco va oltre e dice che un’altra cosa su cui riflettere è che se i soldi non si spendono è giusto che tornino indietro. «Questi dell’ospedale sono soldi bloccati che non vengono investiti, allora destiniamoli ad altro quando poi ci saranno le condizioni per realizzare l'ospedale, quando avremmo fatto tutte le procedure li troveremo. Ma mantenere impegnata e bloccata una somma così cospicua di oltre 2 miliardi per realizzare le infrastrutture sanitarie è una cosa che offende».
Ma la sanità non è fatta solo di ospedali, ma anche di territorio. In questo senso in Calabria si registra un ritardo nella realizzazione delle Case della salute e delle Case di comunità. Soprattutto se si considera che il Pnrr su questo versante è stato rimodulato. Sul punto è stata presentata un’interrogazione al presidente Occhiuto da parte dei consiglieri regionali di minoranza Mammoliti e Lo Schiavo.
«Anche questo - dice Orlandino Greco- è un tema importantissimo. Io credo che in questa fase Occhiuto debba fare un tagliando di metà legislatura, non tanto per una ricandidatura che ci può anche stare, ma soprattutto con due obiettivi: verificare la compattezza della maggioranza e verificare le cose realizzate che a noi sembrano poche o comunque poco percepibili. Per questo il partito di cui faccio parte sta lavorando per costruire un terzo polo, un polo moderato, un polo popolare che è capace di parlare alla gente, di confrontarsi sulle idee, vedendo i punti programmatici più importanti».
Quel che è certo, dice Greco, è che in Calabria non si può parlare solo di sanità, dobbiamo avere la capacità anche di parlare di mercati. «Quanti sono gli imprenditori stranieri che hanno investito in Calabria negli ultimi anni? Pochi o nessuno. Quando abbiamo fatto Calabria Golf Destination, abbiamo fatto uno studio di mercato secondo il quale la Calabria può essere una meta golfistica. Realizzare 4-5 campi da golf, produce la possibilità di un turismo destagionalizzato e quindi fare il turismo anche a dicembre. Dopodiché, per tutte quelle che sono le aziende sulle nuove tecnologie, la Calabria, grazie alla presenza di un'eccellenza come l’Unical, deve puntare ad essere attrattivo sulla ricerca e a imporre che tutti i player nazionali che lavorano con la Calabria devono avere sede qui e pagare qui le tasse. Così come tutte le grandi imprese che sfruttano le nostre risorse naturali».
Su questo la giunta Occhiuto segna il passo? «Non voglio criticare assolutamente, faremo la nostra valutazione quando finirà la legislatura, oggi diciamo – conclude Greco – che siamo in una posizione moderatamente critica, ci mancherebbe altro, una posizione che può essere rivista. Però la nostra è una posizione estremamente critica nei confronti dell'opposizione, perché non esiste proprio, non c'è, non si sente»