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Riunione operativa a palazzo San Giorgio tra i funzionari del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e i funzionari della Città Metropolitana.
A supervisionare il vertice il ministro Marianna Madia e il sindaco Giuseppe Falcomatà, accompagnato dai suoi vice Riccardo Mauro e Armando Neri. L’incontro si inserisce nel calendario delle visite mirate che il Ministero ha programmato nelle Città Metropolitane e che ha avuto inizio a Bari e ha visto Reggio come seconda tappa.
I vari tavoli tematici hanno affrontato i temi legati alla gestione del personale, alle norme sulla trasparenze, alla riduzione delle partecipate e all’applicazione delle innovazioni digitali e di semplificazione burocratica. «Vogliamo capire se i tanti decreti, circa 20, di riforma pubblica amministrazione stanno producendo risultati concreti e cosa stanno dando in più alla vita quotidiana dei cittadini. Troppo spesso nel nostro Paese vengono fatte riforme – ha detto la Madia - e ci si è accontentati di approvare leggi senza porsi il problema di andare a capire, attraverso il monitoraggio, e l'ascolto se queste leggi possono cambiare in meglio la vita delle persone. A Reggio, per esempio, in materia di personale, c’è il tema del numero dei dipendenti pubblici. Sperimenteremo, molto probabilmente, qui, l’analisi dei fabbisogni».
In buona sostanza si supereranno le antiche piante organiche per «Capire di quante e quali professionalità ha bisogno il Comune, sempre e solo nell'ottica di dare i servizi ai cittadini. Noi nei decreti superiamo le piante organiche che non hanno più ragione di esistere».
A margine della riunione tecnica, inevitabile un passaggio politico del ministro Madia sulla fase che stanno vivendo il Pd e il suo leader Renzi. In relazione alla messa in discussione della leadership dell’ex premier, la Madia è chiarissima: «Matteo Renzi è il segretario appena scelto da milioni di persone che sono andate appositamente a dargli fiducia. Il dibattito sulla sua leadership mi pare sia un dibattito pretestuoso».
Per quel che attiene, invece, la strategia delle alleanze e il dibattito in atto sulle possibili larghe intese con Forza Italia e Berlusconi, la Madia ribadisce di guardare a sinistra.
«Alla direzione nazionale ascolteremo il dibattito, ma tra Berlusconi e Pisapia non ho dubbi: Pisapia». Una presa di posizione che conferma come la discussione interna al Pd sia molto accesa e che le ultime prese di posizione di Renzi, di chiusura totale alla sinistra, abbiano destato perplessità anche all’interno dei suoi più stretti collaboratori.
Riccardo Tripepi