VIDEO | Il responsabile dell’Agricoltura ha anche nuovamente replicato alle polemiche che lo hanno investito dopo il suo scivolone al Senato, dove ha detto che «per fortuna» la siccità quest’anno ha colpito la Sicilia e non il Piemonte: «È stato un lapsus, sciacallo chi specula»
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«Il Pd è davvero esperto di danni per cui quando si tratta di una criticità importante come la siccità dovrebbe spiegare dopo tutti gli anni in cui sono stati al governo perché ci troviamo in una condizione di questa natura. In Italia la capacità di captazione delle acque è di appena l’11%, mentre di contro abbiamo una dispersione media nazionale del 40% sulle reti idriche».
Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, questo pomeriggio in Calabria, a Gizzeria, per sostenere la candidatura di Denis Nesci all'Europarlamento. L'esponente di Governo ha commentato le polemiche scaturite dalle parole pronunciate durante il question time riguardo alla siccità al Sud Italia.
Più nel dettaglio, parlando della siccità in Senato, aveva affermato che «per fortuna», il fenomeno quest’anno aveva toccato di più il Sud e meno le zone del Nord Ovest, come il Piemonte («Per fortuna quest’anno la siccità colpisce molto di più alcune Regioni del Sud, in particolare la Sicilia», la frase incriminata). Le parole avevano quindi sollevato critiche da parte dell’opposizione. Allora il ministro si è scusato dicendo che si era trattato di un «lapsus».
Siccità
Intervenendo a Gizzeria, il titolare del dicastero Agricoltura ha quindi sottolineato: «La siccità non è un fenomeno emergenziale ma ciclico. Ogni anno ci troviamo dinnanzi a situazioni simili. Se funzionassero gli invasi, se funzionassero le opere abbandonate in particolare in Sicilia dove c'è una realtà paradossale, ad esempio, la diga di Castelvetrano, dal 59 aspettano di poterla utilizzare. Un invaso con una portata tale da poter calmierare una situazione devastante quest'anno. Con il commissario nominato dal Governo puntiamo proprio a questo: a sbloccare la vergogna che vede gli agricoltori assistere ad opere che potrebbero essere di sollievo per loro e invece sono state abbandonate. Alcuni sciacalli dell'informazione e della politica tentano di sfruttare alcune cose. Ho già fatto un video nel quale non chiedo scusa nel merito perché non ho mai pensato una cavolata come quella. Un lapsus può capitare quando fai 4 question time, uno dietro l'altro. Mai nessuno - ha aggiunto - deve sentirsi offeso dalle istituzioni, anche quando sono gli organi di informazione che riportano una cosa tentando di sottolinearne la scorrettezza. Sulla Sicilia è talmente alta la mia attenzione che io svolgerò il g7 dell'agricoltura a Ortigia. Io ho scelto la Sicilia perché per storia cultura potesse mettere insieme agricoltura e pesca».
«In Calabria prodotti eccezionali»
Parlando poi della sua partecipazione alle recenti fiere ha commentato: «Ho trovato una realtà imprenditoriale molto viva e la Calabria protagonista. Non manco mai di fermarmi negli importanti stand della Regione Calabria perché, non è tanto una occasione per incontrare gli amministratori che pure lavorano per questo settore, ma perché ci sono tante imprese che fanno prodotti eccezionali e danno valore ai mercati facendoli conoscere». Lollobrigida ha quindi rimarcato: «I nostri agricoltori, i nostri imprenditori agricoli e della pesca hanno una grande capacità di produrre qualità che deriva da conoscenze millenarie».
I fondi per l'agricoltura
E ancora: «Abbiamo raddoppiato i fondi all'agricoltura, mai nessuno aveva messo tante risorse per il mondo agricolo. L'ultimo decreto approvato qualche giorno fa entra nei temi della agricoltura, delle emergenze ma anche della strategia, dei costi e del sostegno alle filiere in difficoltà. E poi c'è l'Europa che deve essere ripensata sui parametri dei trattati di Roma del ‘56, ovvero di garantire alle sei nazioni che fondarono l'allora Cee un punto di riferimento, più prosperità per i popoli e più capacità di mercato. Nel tempo questo si è perso e noi abbiamo pagato più di altri l'incapacità dei governi che hanno preceduto questo di difendere i nostri imprenditori agricoli e della pesca. I numeri ce lo dicono, le marinerie che abbiamo perso in questi anni in Europa, sono il 28% delle nostre flotte, in Italia siamo al 40% di perdita delle nostre marinerie. E in agricoltura non va meglio: -24% di imprese agricole e in Italia arriviamo a superare il 30%. In particolare in Calabria si è arrivati a perdere il 45% delle imprese agricole. Un dato drammatico che dimostra come le regole dell'Unione europea non sono riuscite a tenere adeguatamente conto delle differenze che esistono tra i diversi modelli produttivi avvantaggiando alcuni rispetto ad altri. Da 18 mesi la musica è cambiata, abbiamo avuto modo di difendere alcuni principi. Per noi l'agricoltura, l'impresa non sono sostituibili da prebende momentanee che desertificano il territorio».
Il Decreto Agricoltura e i rilievi di Mattarella
In riferimento poi ai rilievi espressi dal Presidente della Repubblica sul recente decreto Agricoltura il ministro ha precisato: «Le interlocuzioni sono sempre ben accette tra i diversi livelli istituzionali, ovviamente c'è ognuno per la propria competenza il dovere e la necessità di ragionare di quali siano gli strumenti e gli elementi che possono essere ad utili a migliorare un provvedimento che è semplicemente un percorso per garantire alcuni obiettivi. Io – ha chiosato - ho proposto un decreto, quel decreto copre le emergenze ma anche alcune criticità che possono essere rimosse. Il Governo ha condiviso ed approvato all'unanimità e adesso è in una seconda fase per quelli che sono gli adempimenti sostanziali. Non penso mai che una autorevole fonte come il Quirinale abbia un ruolo di mera ratifica ma di supporto del Governo nell'interesse nazionale».