Il ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è arrivata questa mattina a Catanzaro per una serie di incontri politico-istituzionali. In mattinata ha firmato con il vicepresidente della Regione Calabria, Filippo Pietropaolo, un protocollo d’intenti per l'individuazione di linee di intervento volte alla semplificazione normativa di diretto beneficio per cittadini e imprese.

Il protocollo si inserisce nell’intensa attività di collaborazione che il ministro Casellati sta portando avanti assieme alle Regioni, è stato fino ad ora sottoscritto con i presidenti di Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Veneto.

«Semplificare significa fare pulizia normativa, significa togliere tutte quelle sovrapposizioni normative che provocano incertezza nell'interpretazione, passaggi inutili, tempi lunghi e ridurre la burocrazia», ha dichiarato il ministro a margine della sottoscrizione del protocollo. Poi ha aggiunto: «La burocrazia è uno stalker per i cittadini e per le imprese, noi nasciamo e viviamo nella burocrazia, pensate che per aprire un bar servono 72 adempimenti in circa 30 uffici diversi. La semplificazione vuol dire liberare tutte quelle potenzialità che si vanificano nei meandri della burocrazia».

In cosa consiste l’intesa sulla semplificazione

«La semplificazione è una straordinaria leva di carattere economico», ha proseguito il ministro Casellati. Secondo quanto riferito, il protocollo prevede la costituzione di un tavolo interistituzionale tra la Regione e il Ministero al fine di razionalizzare le leggi regionali ma anche quelle nazionali.

«È comune scopo, per quanta di rispettiva competenza, assicurare la "pulizia" dell'ordinamento attraverso il riassetto normativo, statale e regionale, eliminando incongruenze e antinomie relative ai diversi settori legislativi, cancellando norme implicitamente già abrogate e, più specificamente, verificando in concreto se sia realmente necessario normare per il raggiungimento del fine pubblico perseguito», riporta un passaggio del protocollo firmato oggi da Regione e ministro. E ancora: «Allo stesso tempo, si rende necessario assicurare la corretta applicazione dei meccanismi volti a semplificare la legislazione sulla azione amministrativa, con l'implementazione dei meccanismi già introdotti dalle riforme in essere (d.l. n. 76/2020 e d.l. n. 77/2021) e l'introduzione di ulteriori soluzioni normative».

Inoltre, l’intesa prevede che la Regione Calabria si faccia parte attiva al fine di segnalare al ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa «quegli interventi di semplificazione normativa di competenza statale che ritiene abbiano, avuto riguardo al tessuto socio-economico del proprio territorio e alle esigenze di competitività del sistema imprese, una ricaduta di largo beneficio per cittadini e imprese quali maggior speditezza e snellimento dei procedimenti. Il ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa si impegna a valutare le proposte con ogni possibile urgenza e, se condivise, a farsi parte attiva per una rapida approvazione da parte del Governo e del Parlamento».

Pietropaolo: «Semplificazione da noi può fare la differenza»

«Il protocollo di oggi è importantissimo e noi siamo onorati di ricevere il ministro Casellati» ha dichiarato il vicepresidente della Giunta regionale, Filippo Pietropaolo.

«In effetti la semplificazione significa il motore dello sviluppo della nostra regione – ha aggiunto -. Alle nostre latitudini è ancora più importante che altrove perché può voler dire fare la differenza nell'attrazione degli investimenti. Anche dare segnali di chiarezza e semplicità ai cittadini che attuano pratiche e procedimenti nei confronti della pubblica amministrazione».

Casellati su Autonomia: «Modifiche in Parlamento»

Casellati a Catanzaro ha fatto anche un passaggio sulla discussa riforma dell’Autonomia differenziata. «La Corte Costituzionale ha suggerito delle modifiche al testo dell'Autonomia differenziata, modifiche che saranno fatte in Parlamento e si terrà ovviamente conto di quanto dice la Corte Costituzionale».

«Riguardo all'ammissibilità dei referendum - ha aggiunto - occorre aspettare quello che dirà la Cassazione. La Corte Costituzionale ha mantenuto l'impianto della Autonomia differenziata nel senso che non ha abbattuto la legge e la richiesta era anche quella di dichiarare incostituzionale tutta la legge. Così non è stato. Ci saranno delle modifiche e di quelle si terrà conto. La Corte di Cassazione deve pronunciarsi sul referendum e quindi bisogna attendere per vedere se terrà conto non di quello che ha detto la Corte Costituzionale ma del fatto che coloro che hanno chiesto il referendum parlano di tutta la legge e quindi bisogna aspettare».