A Dentro la Notizia il presidente della giunta regionale si dice pronto al secondo mandato ed evidenza i risultati nel pianeta salute: «Una volta in Calabria i commissari non sapevano cosa fosse il Piano anti Covid...»
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Idee chiare e determinazione. Queste sono le due linee guida che Roberto Occhiuto, intervistato dal nostro Pier Paolo Cambareri a Dentro la Notizia, ha rivendicato come cifra del suo mandato. Il presidente della giunta regionale è reduce da un incontro col ministro Nello Musumeci sulla Protezione Civile, in particolare sul piano anti-incendi della Calabria, che è diventata una buona pratica nazionale, come ha riconosciuto il Governo. Una buona pratica dovuta soprattutto all'utilizzo dei droni, che non solo hanno funzionato come deterrente agli incendi, al punto che lo scorso anno sono stati identificati 394 incendiari, ma che sono utili anche per uno spegnimento rapido dei roghi. Lo dimostrano i dati che ci trasferiscono una Calabria come una delle regioni che ha avuto meno superficie bruciata in tutta Italia, con solo il 3% della superficie boschiva che è andata in fumo.
In questo ambito Occhiuto ha parlato molto della tutela del territorio e del dissesto idrogeologico, alla luce anche di quanto successo a Valencia. Infatti tornando al ragionamento di prima, il Presidente ha detto che non ha paura di compiere delle scelte impopolari o di prendere dei provvedimenti che possono togliergli consenso.
La sua unica paura è che un giorno, una sera, qualche suo dirigente della Protezione Civile lo possa telefonare per annunciargli che è accaduto qualcosa di simile a quello che è accaduto a Valencia. Il problema è la fragilità del territorio, dovuto anche allo spopolamento delle aree interne, perché mentre una volta c'era l'uomo che ripuliva i canaloni e curava i terreni, oggi tra i cambiamenti climatici e lo spopolamento delle aree interne la tenuta del territorio è sempre più a rischio.
Nel corso della chiacchierata a tutto tondo Occhiuto ha poi parlato del problema della sanità, ritornando appunto sulla questione delle transazioni delle Asp calabresi. In sostanza ha ribadito quanto detto in Consiglio, ovvero che lui ha massima fiducia nei suoi dirigenti e che al momento non sembra che siano stati effettuati dei doppi pagamenti. Ovviamente, ha aggiunto fino a prova contraria, nel senso che se dovesse scoprire qualche dirigente infedele non impiegherà più di un secondo a mandarlo via. Su questo, però, ha aggiunto una precisazione importante, sostenendo che quando parla di dirigenti infedeli non si riferisce tanto ai dirigenti delle aziende e ai commissari quanto ad altra forma di burocrazia perché ritiene che ci sia sempre il rischio della presenza di un grumo di interessi all'interno delle aziende sanitarie e ospedaliere che possa condizionare le scelte e gli orientamenti dei direttori generali.
Per il resto ha rivendicato il fatto che come attestato anche da Agenas, mentre in tutta Italia la sanità presenta tutta una serie di criticità, in Calabria la sanità va ancora male però c'è stato un minimo di inversione di tendenza sia perché sono state fatte alcune assunzioni sia perché si è fatto ricorso ai cubani. Ma soprattutto perché si è cercato di tenere sotto controllo i conti con l'approvazione dei bilanci almeno del 2022 e 2023; con l'aiuto di società di Audit che lavorano anche per la Consob e si cercherà di mettere mano anche al pregresso.
Il problema ovviamente rimane lo stato in cui il Governatore ha trovato la sanità. Occhiuto ha parlato di stato disastroso perché da quando il settore è stato commissariato, c’è stato praticamente l’immobilismo: non sono mai state effettuate delle assunzioni anche perché in Calabria venivano mandate figure più repressive che manageriali. «Ricordate il commissario che non sapeva di dover fare il piano per il Covid?». L’ambizione di Occhiuto, invece, è quello di portare entro il prossimo anno la Calabria fuori dal commissariamento.
Altra medaglia che Occhiuto si appende al petto è quella del rilancio degli aeroporti. Sull'incoming c'è un grande lavoro che si sta facendo soprattutto con Ryanair – ha detto il Presidente - con il quale praticamente si è avviata anche un'operazione di marketing territoriale. Occhiuto ha poi detto che l'aeroporto di Reggio è quello che sta crescendo di più in Europa, sta crescendo anche Crotone e qualche segnale di ripresa sta dando anche Lamezia Terme ma lo scalo deve scontare l'abbandono dell'aerostazione da parte di Wizz Air che per Sant'Eufemia rappresentava quasi il 13% del fatturato, adesso si sta recuperando e con il nuovo anno vedremmo i dati di Assoaeroporti che saranno certamente positivi.
Occhiuto poi ha rivendicato il suo essere liberale, il suo credere nel mercato: per questo ha cercato di allargare quanto più possibile l'offerta di voli facendo anche una convenzione con AeroItalia in modo che entri in concorrenza con ITA e i prezzi dei biglietti, soprattutto per i rientri delle ferie natalizie, possano in qualche modo calmierarsi.
Infine un passaggio è stato fatto sulle grandi riforme che ha avviato, ovviamente il presidente della giunta regionale dice che le riforme hanno bisogno di tempi lunghi per vedere in pieno i suoi effetti, ma che già nel breve periodo qualcosa si inizia a vedere. Ha parlato in particolare dell'Arrical dicendo che un tempo in Calabria c'erano i rifiuti fino al primo piano delle case, adesso invece è cambiata la governance del sistema per cui di rifiuti per le strade non ce ne sono più.
Si sta cercando di intervenire anche sull'idrico con un piano industriale ambizioso che verrà presentato da qui a breve e poi ha parlato dei Consorzi di bonifica. Occhiuto ha detto che oggi non ci sono più gli operai che protestano sui tetti in attesa degli stipendi. «Si è cercato di razionalizzare il sistema – ha detto il Presidente – che ovviamente ancora non è in equilibrio, però si sono chiusi in qualche modo i rubinetti clientelari che hanno caratterizzato i vecchi 11 consorzi che erano veri e propri carrozzoni».
L'ultimo passaggio Occhiuto lo ha dedicato alla città unica. Finora il Presidente non ha mai espresso alcuna indicazione perché lo ritiene un tema super partes. Per quanto lo riguarda personalmente non era nel suo programma elettorale, però, se proprio dovesse esprimere un giudizio, lui ovviamente è a favore della città unica perché ritiene che il numero dei comuni in Calabria sia eccessivo e la presenza di oltre 400 comuni non riesce a garantire efficienza tant'è che ci sono molti comuni che non hanno nemmeno il segretario comunale o un ufficio tecnico.
L’idea generale di Occhiuto è quella che bisognerebbe procedere in maniera spedita sull'architettura istituzionale calabrese cercando proprio di ridurre il numero dei comuni.
Per il resto ritiene appunto di aver fatto fin qui un buon lavoro, al punto che è pronto a ripresentarsi e chiedere nuovamente fiducia ai calabresi in modo da raggiungere un obiettivo mai colto prima da nessuno ovvero un bis alla Cittadella regionale.