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Due mesi senza riunirsi. Neanche una volta. Da luglio a fine settembre né il Consiglio regionale, né le Commissioni hanno svolto una sola riunione. Anche sei i consiglieri, e non si parli di necessari costi della politica, hanno continuato a percepire regolarmente le proprie indennità.
Tutto fermo in attesa che il Pd, Ap e compagnia trovassero un accordo sulle poltrone dell’Ufficio di presidenza. Cosa puntualmente avvenuta qualche giorno fa con il valzer andato in onda in Consiglio regionale che prodotto nuovi inciuci e nuovi accordi trasversali.
Rinnovato l’Ufficio di presidenza, considerato anche l’enorme tempo perso fin qui, tutti si aspettavano in tempi rapidi il rinnovo delle presidenze delle Commissioni. Ed invece gli organismi, fermi da mesi, sono tornati a riunirsi convocati dai vecchi uffici di presidenza proseguendo la propria attività, come se nulla fosse.
Abbastanza per provocare mille perplessità e la dura presa di posizione da parte di Forza Italia. A turno Nicolò, Tallini e Magno hanno abbandonato i lavori delle Commissioni di cui rispettivamente fanno parte ponendo con forza la questione della legittimità delle sedute, considerato che gli organismi sono da considerarsi scaduti.
Priolo depositerà una relazione
A tutti ha risposto, o almeno ha provato a rispondere, il segretario generale Maurizio Priolo, il quale ha giustificato l’operato riferendosi all’istituto della prorogatio e alla prassi consiliare che adesso dovrebbe vedere protagonisti i Capigruppo.
In buona sostanza, secondo Priolo, i presidenti dei gruppi consiliari dovrebbero indicare i nuovi componenti di ogni singolo partito nelle varie Commissioni. A quel punto gli organismi si potranno riunire per rinnovare gli Uffici di presidenza. Priolo si è anche impegnato a presentare una relazione specifica sul punto, dopo le interrogazioni dei consiglieri.
In Commissione Riforme, poi, la questione si è complicata poi ancora di più. Dopo la presa di posizione del capogruppo di Fi, è intervenuto anche il consigliere della “Oliverio presidente” Vincenzo Pasqua, per nulla convinto dell’interpretazione degli Uffici di palazzo Campanella.
La proposta di Vincenzo Pasqua
Pasqua, andando anche oltre la rigida interpretazione dei regolamenti e delle norme, ha anche chiesto lumi sulla scelta di temporeggiare senza fine sul rinnovo delle presidenze. E ha provato a scompaginare le carte: “inseriamo all’ordine del giorno la elezione del nuovo ufficio di presidenza” ha proposto, provocando il panico diffuso tra i banchi dell’Aula Commissioni. Tanto che, alla fine, il presidente Esposito (Alternativa Popolare) per non correre alcun rischio ha preferito aggiornare i lavori, scontentando un po’ tutti.
Nell’attesa che il segretario Priolo proceda al deposito della relazione chiarificatrice, rimangono intatti i dubbi. Intanto perché far riunire le Commissioni se soltanto esiste un piccolo margine sulla loro legittimità e mettere a rischio i provvedimenti approvati i costi sostenuti per le indennità e strutture?
In secondo luogo rimane da capire perché per oltre due mesi le Commissioni non si sono riuniti nell’attesa del rinnovo dell’Ufficio di presidenza di palazzo Campanella e poi c’è stata l’urgenza di riunirle adesso? Probabilmente si sarebbe potuto aspettare che i capigruppo facessero le proprie indicazioni e poi riunirle per le elezioni dei nuovi Uffici di presidenza.
Anche perché, proseguendo di questo passo, e non essendoci termini stringenti per operare le sostituzioni, questo centrosinistra potrebbe essere capace di rinviare le operazioni anche alla prossima legislatura. All’avvio della quale, del resto, manca ormai poco.
Riccardo Tripepi