Duramente polemiche le reazioni del Movimento Cinque stelle e del Pd. "Il governo Renzi in materia di lottizzazione non si fa mancare davvero nulla. Stavolta protagonista dell'ennesima nomina in odor di clientelismo è il ministro della Salute Lorenzin, nei cui confronti presenteremo un'interrogazione - affermano i parlamentari calabresi M5S Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni e i membri della commissione Affari Sociali alla Camera e della commissione Sanità al Senato - per chiederle i criteri e le ragioni di merito che l'hanno portata a scegliere proprio Andrea Gentile, figlio del sottosegretario e collega di partito Tonino Gentile, come rappresentante del suo dicastero nel Consiglio d'amministrazione dell'Istituto Nazionale Tumori. Una nomina che sarebbe risultata sospetta già di per sé e che lo diventa ancor di più alla luce del fatto che Andrea Gentile non vanta esperienze in campo sanitario, ad esclusione di incarichi di consulenza da parte della Asp di Cosenza". Dubbi e proteste che travalicano i confini calabresi e investono anche il Pd lombardo.  "Milano e la Lombardia vantano professionalità ed eccellenze in campo oncologico che ci invidiano a livello internazionale. Ma Ncd e la Lorenzin – ha commentato il segretario regionale del pd lombardo, Alessandro Alfieri -hanno pensato bene di scegliere altrove e di andare a pescare il discusso figlio del sottosegretario Gentile per il cda dell'Istituto Tumori di Milano”.  A stretto giro è arrivata la risposta di Andrea Gentile.

"Sono un avvocato penalista, dottore di ricerca in diritto penale dell'economia, esperto in compliance aziendale, anticorruzione e responsabilità degli enti ai sensi del d.lgs. 231/01; già autore di diversi articoli su riviste scientifiche nonché coautore di volumi giuridici e già titolare di contratto integrativo di docenza in diritto penale delle scienze mediche e delle biotecnologie presso la facoltà di giurisprudenza dell'università Luiss Guido Carli di Roma. Questo, in breve, il curriculum che mi ha permesso di essere preso in considerazione come semplice membro del consiglio d'amministrazione dell'Irccs Istituto tumori di Milano". Colgo con rammarico il fatto che la mia nomina venga strumentalizzata a fini politici, non riesco a dare altra spiegazione a questo incredibile clamore, essendo passati già diversi mesi dalla mia indicazione ed essendo avvenuta questa molti mesi prima della nomina di mio padre a sottosegretario. Da sempre tengo distinta la mia vita personale e professionale dall'impegno politico dei miei familiari. Tutto vorrei tranne creare imbarazzo all'istituzione che qui rappresento con spirito di servizio e con passione. Rimango, quindi, a disposizione per servire l'Istituto tumori di Milano con questo intento, ma non mi presto a strumentalizzazioni di sorta che ledono la mia onorabilità e quella dell'istituto".