«La X con le mani? L'ho fatto per dire che non mi piace Bella ciao». Il deputato calabrese della Lega Domenico Furgiuele si difende così, dopo essere stato espulso dall'Aula nel corso della seduta sull'autonomia per aver fatto il gesto della Decima Mas mentre le opposizioni cantavano Bella ciao. A sollevare il caso è stato il Partito democratico e, dopo la sospensione dei lavori, alla ripresa il presidente Lorenzo Fontana ha annunciato l'espulsione di Furgiuele dopo la verifica delle immagini, in cui si vede il deputato fare il gesto rivolto ai banchi della minoranza.

«È tutto molto strano, è questo mondo del politicamente corretto per il quale si può cantare Bella ciao in Aula alla Camera e non si può dire magari che questa canzone non è condivisa e non piace - replica lui -. E qualcuno può fare pure un gesto, surclassato dalle voci, per dire "no, non mi piace". Questa cosa viene fraintesa perché non si può fare un gesto...».

«Ognuno può interpretare quello che vuole. Era mia intenzione esprimere qualcosa di negativo rispetto a quello che le opposizioni stavano cantando», aggiunge infine.

La rissa in Aula

Una seduta rovente quella di oggi alla Camera, dove è anche scoppiata la rissa con tanto di cazzotti. Tutto è cominciato quando il pentastellato Leonardo Donno ha provato a portare la bandiera tricolore al ministro Calderoli. Un gesto per il quale Fontana lo ha espulso. Ma l'episodio non si è chiuso lì: alcuni deputati della Lega hanno infatti raggiunto il deputato del M5s e così è cominciata la zuffa. Donno è stato soccorso dai sanitari presenti in Parlamento ed è stato accompagnato fuori dall'aula su una sedia a rotelle.