Scrive la commissaria dell'Agenzia, Maria Carmela Iannini, che il Consiglio regionale non ha mai richiesto la necessaria autorizzazione preventiva per cui l'affidamento dell'incarico sarebbe nullo. Ma il diretto interessato contesta quest'interpretazione
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Il Corecom Calabria rischia di trovarsi all’improvviso senza un presidente. “Colpa” di una determina, la 116 del 24 luglio, firmata dal commissario straordinario dell’Aterp, Maria Carmela Iannini. Cosa c’entra l’Aterp con il Corecom? Molto semplice. L’attuale presidente è l’avvocato Fulvio Scarpino, dipendente dell’Aterp.
Secondo la commissaria dell’agenzia, però, il Consiglio regionale non ha chiesto la preventiva autorizzazione per affidare l’incarico a Scarpino. Nelle carte la Iannini ha trovato solo un’autorizzazione firmata dal suo predecessore, Paolo Petrolo, che fra l’altro risale a due mesi dopo la nomina. Adesso l’Aterp pare che abbia bisogno urgente delle prestazioni di Scarpino.
Nella delibera, infatti, si legge che «la compromissione delle esigenze di questa azienda è risultata ancora più evidente dopo il collocamento a riposo di un dipendente, avvenuta nel mese di dicembre 2023, che ha avuto un forte impatto negativo sulla funzionalità del servizio Avvocatura dell’Azienda, costretta ad affrontare l'enorme contenzioso, scaturito dalla gestione dei condomini principalmente nel distretto di Catanzaro e dalle vertenze tributarie che mina finanche la stabilità finanziaria dell'Azienda che impone un nuovo approccio e principalmente un maggiore impegno da parte degli avvocati dipendenti».
Per questi motivi l’Aterp aveva chiesto lo scorso primo luglio all’avvocato Scarpino di mettersi in aspettativa nel caso volesse continuare a svolgere il ruolo di presidente del Corecom. Scarpino, però, non ritiene corretta l’interpretazione delle norme svolte dalla sua azienda e tramite il suo legale di fiducia ha inviato all’azienda una serie di controdeduzioni invitando l’Aterp ad archiviare il procedimento. Fra queste la circostanza che si tratta di un incarico elettivo per cui le norme citate non si applicano.
La Iannini, dal canto suo, ha ritenuto infondate le motivazioni e con la determinazione ha di fatto dichiarato la nullità della nomina a presidente del Corecom vista l’assenza della preventiva autorizzazione. La stessa determinazione è stata inviata al consiglio regionale e anche al Dipartimento della Funzione Pubblica. Si apre così un caso clamoroso nella Pubblica amministrazione calabrese che al momento non è chiaro come finirà.