Valorizzare «la storia dei borghi marinari, della pesca e dei prodotti ittici quale elemento identitario delle località costiere calabresi» e che punti al riconoscimento di una «certificazione territoriale a sostegno delle potenzialità economiche e produttive, nonché della salvaguardia della biodiversità marina e della promozione della cultura delle antiche maestranze del mare». È questa, in estrema sintesi, l’idea alla base della proposta di legge depositata nei giorni scorsi dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto - Liberamente progressisti, che ha inteso promuovere una normativa con finalità turistico-culturali mirata alla salvaguardia delle identità marinare calabresi e alla promozione dell’economia del mare.

Il tutto finalizzato all’istituzione di un Registro regionale dei borghi marinari (denominato “Rebomar Calabria”) e condensato in un dettato normativo di otto articoli che, come si specifica nella relazione tecnico-finanziaria, «non comporta nuove o maggiori spese a carico del bilancio regionale».

Il contesto ispiratore della proposta di legge è la cittadina costiera di Pizzo Calabro, che, a parere del proponente, rappresenta uno spaccato di primaria importanza nella storia della marineria calabrese. Ma sono innumerevoli gli esempi, citati anche nella relazione illustrativa della legge, di borghi marinari dislocati lungo gli 800 chilometri di costa calabrese cui la norma guarda come cornice di riferimento. 

«La cultura del mare è un elemento caratterizzante di molti comuni della Calabria - si legge nella relazione -, perciò si è pensato di aggregarli in una rete facente capo alla Regione Calabria mediante l’istituzione di un Registro regionale dei borghi marinari che consenta la conoscenza e la valorizzazione delle differenti realtà, tradizioni e usi locali per ottimizzare l’offerta turistica a scopi culturali e paesaggistici, anche mediante l’incremento dell’attività di pescaturismo».

Il Registro dei borghi marinari avrà lo scopo di «promuovere azioni di tutela e valorizzazione finalizzate alla cultura del mare e delle sue risorse agroalimentari, nonché di stimolare i Comuni aderenti a creare rete ed operare affinché nei borghi marinari si possa creare nuova imprenditorialità turistica ed un circuito socio-culturale che coinvolga i cittadini ed i visitatori in mirati percorsi di conoscenza. L’approvazione di questa legge, pertanto, fornirà norme utili sia in termini culturali che economici per l’ampliamento dell’offerta turistica con politiche regionali mirate all’incremento del settore e attività promozionali, di comunicazione e marketing. I Comuni che richiederanno l’iscrizione al registro “Rebomar Calabria” potranno beneficiare della certificazione di Borgo marinaro e rappresentare un’area culturalmente protetta, anche al fine di accedere a benefici di settore che di volta in volta potranno essere riconosciuti dalla Regione».