Si sgonfia la portata politica, e amministrativa, del Consiglio regionale odierno visto il ritiro e quindi rinvio dei primi due punti all’ordine del giorno riguardanti l’istituzione del Sistema Informativo Integrato Regionale della Calabria, con la costituzione della società “ReDigit S.p.A.” e l’istituzione dell’ “Agenzia regionale per l’energia della Calabria”, due nuovi enti regionali che al di là delle loro funzioni serviranno a definire il tagliando di metà mandato di Roberto Occhiuto dopo il rinnovo della giunta.

A chiederlo è stato Giuseppe Graziano che – nonostante l’inserimento in fretta e furia nell’ordine del giorno - vista l’assenza di alcuni consiglieri di maggioranza, e vista la necessità dei due terzi dei votanti per l’approvazione, ha suggerito l’opportuno rinvio, accolto dall’aula.

Città unica di Cosenza, legge in vigore dal 2027

In apertura di seduta invece il presidente Mancuso ha dato lettura del documento che ribadisce l'impegno del Consiglio regionale al differimento (2027) dell'entrata in vigore della legge sulla fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero avanzato a suo tempo dal Partito Democratico.

Un documento che secondo Franco Iacucci (dem) serve a sgombrare il campo da altre interpretazioni: «È importante oggi ribadire la posizione del Consiglio regionale a cui hanno aderito tutti i capigruppo (con le astensioni di Tavernise, Lo Schiavo e Laghi) che certifica l’unitarietà dei gruppi consiliari sulla questione della fusione che ci consente di arrivare con più tranquillità al primo voto della Città unica» dice l’esponente dem che ringrazia Mancuso e Occhiuto.

Ma nelle fasi preliminari c’è spazio anche per il ricordo di Pino Iacino, ex sindaco socialista di Cosenza, morto all’età di 89 anni lo scorso 16 novembre. L’aula gli ha tributato un minuto di silenzio su iniziativa del capogruppo dem Mimmo Bevacqua.

Solita legge omnibus (e solite polemiche): 4 milioni per l’alluvione nel Lametino

Dopo il rinvio di Redigit e Agenzia per l’energia, si è passati all’ennesima legge Omnibus che mette insieme, nei dieci articoli della proposta, provvedimenti riguardanti le Asp, Azienda zero, l’Aterp e il personale del Corap in transito verso Sorical. Aggiungendo 4 milioni, con l’articolo 8bis, al fine di garantire la ricostruzione del ponte della SP 167/3 sul Fiume Cottola e il ripristino della viabilità nelle zone alluvionate del Lametino.

Da parte loro, Mammoliti e Bevacqua hanno per l’ennesima volta stigmatizzato il ricorso alle “omnibus” da parte della maggioranza. «Continuate ad utilizzare questo metodo nonostante il pronunciamento della Corte dei Conti che ha ricordato in maniera esplicita ed efficace la portata negativa di questi provvedimenti» ha detto Mammoliti, mentre Bevacqua ha parlato di «violazione palese delle regole».

A difesa del provvedimento prima Graziano e poi Mancuso. L’esponente di Azione è netto: «Stiamo lavorando per la comunità calabrese, noi vogliamo fare le cose e fare le cose significa anche legge omnibus. Alcune di questi provvedimenti non possono essere presentati da soli e vi rassicuriamo che abbiamo accolto le osservazioni della Corte: sulle Asp sciolte per mafia serve trasparenza, ecco il perché della norma», Mancuso invece ha difeso l’impianto e la strategia delle leggi omnibus: «Portare tutte assieme diverse leggi non preclude nessuna prerogativa ai consiglieri regionali. Siamo passati dalle Commissioni competenti e credo sia una grande dimostrazione di correttezza e di democrazia».

Frase che manda su tutte le furie Mammoliti che ha annunciato il voto contrario del Pd.

Il progetto per lo sgombero del campo rom a Lamezia

Nel dibattito è intervenuto anche il presidente Roberto Occhiuto, in merito alla proposta emendativa di Caputo riguardo alcune attribuzioni all’Aterp. Il presidente della giunta regionale ha quindi spiegato la ratio del provvedimento: «L’emendamento serve a realizzare una soluzione storica rispetto allo sgombero del capo rom di Scordovillo a Lamezia. La regione ha fatto una manifestazione di interesse a cui ha partecipato l’associazione di Don Panizza. Sono state investite risorse importanti per evitare questo agglomerato incivile dove si vive in condizioni igieniche inumane. Se l’Aterp dovesse decidere di acquisire alcuni immobili nell’area di Lamezia per destinarli a percorsi di inclusione sociale, questa cosa va fatta senza impedire all’Aterp di incorrere in vincoli che attualmente ci sarebbero».

Poi, Occhiuto torna sulle “omnibus” con una singolare provocazione: «Voi parlate a volte del provvedimento come se fossero contenuto di carte. Certo a volte si devono inserire diverse norme in un unico articolato, ma ritengo che se l’opposizione chiedesse al presidente del Consiglio regionale di convocare l’assemblea ogni settimana, come succede in altre regioni, forse non ci sarebbe necessità di omnibus».

Al di là della confusione fatta da Occhiuto, che dopo chiarisce di aver parlato di una norma in realtà già presente nell’art. 4, Mammoliti e Bevacqua continuano la loro battaglia contro le “omnibus”, il primo rispedendo a Occhiuto la questione delle convocazioni del Consiglio, il secondo accusando la maggioranza di fare un passo avanti e due indietro visto che «state modificando in aula, con undici emendamenti, il provvedimento che avete portato in Commissione». Concetto ribadito anche da Antonio Lo Schiavo: «Ratificare a scatola chiusa non è nelle nostre intenzioni» dice polemicamente abbandonando l’aula insieme al gruppo del Pd ed a Tavernise, ormai separato in casa con il collega Francesco Afflitto.

Il provvedimento viene posto ai voti e naturalmente passa a maggioranza.