La questione è stata sollevata durante la riunione della delegazione per le relazioni con i Paesi del Centro America. L'eurodeputata: «Pratica già condannata in passato e definita schiavitù. Occhiuto da che parte sta?»
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«Il caso dei medici cubani sfruttati in Calabria arriva al Parlamento europeo. Abbiamo infatti sollevato oggi il problema durante la riunione della Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con i Paesi del Centro America». A dirlo è l'eurodeputata del M5s, Laura Ferrara, che già un mese fa aveva sollevato la questione parlando in una nota di «sfruttamento e una chiara violazione di diritti umani», in merito all'accordo stretto tra la Regione Calabria e Cuba per l'impiego di medici d'oltreoceano negli ospedali nostrani. Affermazioni a cui lo stesso presidente della Regione, Roberto Occhiuto, aveva risposto, ottenendo poi una controreplica da parte della stessa europarlamentare.
Ferrara torna ora sul punto, a poco tempo dall'annuncio di Occhiuto sull'arrivo del primo gruppo di circa 50 medici cubani - che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. In totale potrebbero essere fino a 497 quelli impiegati negli ospedali calabresi.
«L'accordo quadro con il regime cubano - ha spiegato Ferrara - prevede un pagamento di 4.700 euro al mese per ogni medico cubano impiegato nella sanità della regione. Di questi, solo 1.200 euro saranno versati direttamente a loro mentre 3.500 euro andranno nelle casse dello Stato cubano».
Questa pratica - ha riferito - «è stata condannata anche dal Parlamento europeo che l'ha definita una forma di schiavitù in alcune risoluzioni del 2021» e «noi diciamo basta allo sfruttamento legalizzato dei lavoratori stranieri e diciamo basta ai favori ai regimi che sfruttano i loro cittadini. Occhiuto da che parte sta?», ha concluso l'eurodeputata.