Alla fine la vera underdog è lei, Elly Schlein. Non l’hanno vista arrivare, come ama dire lei stessa, come segretaria nazionale del Pd dove tutti puntavano su Bonaccini. Non l’hanno vista arrivare all’ultimo turno elettorale in Italia dove ha portato il partito al 25% conquistando alle amministrative i comuni più importanti. Adesso arriva la sorpresa dalla Francia dove la sinistra riesce a ricacciare indietro le forze di destra. Il tutto a pochi giorni dalle elezioni in Inghilterra dove ha trionfato la sinistra. È anche vero che la sinistra italiana "vince" soprattutto all'estero, perché alla fine della fiera in Parlamento restano all'opposizione di un governo saldamente (almeno per ora) nella mani di Giorgia Meloni e della sua maggioranza di centrodestra.

Ma ora la Schlein incassa anche il risultato francese che contribuisce ad alzare il morale, anche se fra Parigi e Roma resta ancora un abisso politico. Nonostante questo però è innegabile che le vicende d’OltrAlpe danno slancio al campo che nessuno definisce più largo bensì progressista. Una differenza di termini non da poco perchè vuole rimarcare come la barra sia sempre più in mano al Pd e sempre meno al M5s. Così la Schlein commenta a caldo il risultato francese esultando: «Risultato straordinario per la sinistra unita e una bella risposta di partecipazione. La destra si può battere». Vince quindi la Schlein e sogna un fronte popolare all’italiana.

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La sua alter ego, Giorgia Meloni, invece esce sconfitta dal turno elettorale francese. la premier sperava in una vittoria della Le Pen soprattutto per contrastare Emmanuel Macron, suo rivale nelle delicate trattative di Bruxelles. La vittoria del Fronte popolare la rendono sempre più isolata con il suo gruppo dei Conservatori in Europa e soprattutto danno un nuovo, e inatteso, slancio al centrosinistra italiano.

Chi ha perso, e decisamente malamente, è Matteo Salvini che per la Le Pen faceva il tifo apertamente al punto da averla voluta anche sui palchi con lui durante le Europee italiane. Salvini poco prima del voto aveva scritto sui social «Avanti tutta Marianne». Poi un imbarazzato silenzio con la parola ceduta ai suoi colonnelli che parlano di una Francia in preda ad un’ammucchiata ingovernabile. Il colpo per la Lega che negli ultimi tempi aveva deciso per una virata a destra però è indubitabile.

Chi ha vinto è anche Antonio Tajani, da sempre sostenitore del Ppe e di una svolta moderata del centrodestra. Uno che la sa lunga come Maurizio Gasparri si affretta infatti a commentare che senza un centro forte il centrodestra è più debole. Già il centro ora sembra essere l’ossessione di tutti. Senza non si vince. Adesso tocca a Forza Italia decidere da quale parte far pendere il pendolo della politica italiana.