Il neopresidente della provincia di Catanzaro attacca il presidente della Regione: «Vuole aumentare la Tari»
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Scontro a distanza tra Sergio Abramo e il presidente Oliverio. Il neopresidente della provincia di Catanzaro, in una nota, accusa il governatore di scarso interesse nei confronti del territorio di sua competenza, provato dall'ultima ondata di maltempo. «La Regione - scrivo Abramo - continua a tacere su quale debba essere la meta degli scarti di lavorazione, non fornendo alcuna indicazione chiara e lasciando in balia delle onde un problema, quello dei rifiuti, che potrebbe umiliare in modo grave e faticosamente risanabile il nostro territorio». Lo sostiene, in una nota, il presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, che punta il dito contro il presidente Oliverio, dopo essersi dichiarato, già nelle scorse settimane, fortemente preoccupato per 'la leggerezza con la quale si sta affrontando una questione prioritaria'.
«La gara che la Regione aveva bandito con lo scopo di trovare fuori dalla Calabria dei punti di conferimento degli scarti - aggiunge Abramo - è andata deserta. Mi chiedo e chiedo al presidente Oliverio cosa ha pensato per l'immediato futuro? Cosa propone di fare per evitare che i rifiuti inondino le nostre strade, devastando l'immagine della nostra terra e procurando gravi disagi ai cittadini? Qual è il progetto al quale ha pensato perché non vada tutto alla deriva, così come le premesse lasciano presagire? E se la gara è andata deserta e si dovrà procedere a ribandirla, necessariamente si dovrà pensare a un aumento di risorse economiche da investire per sperare che stavolta abbia buon esito. E' naturale ritenere che il presidente abbia in mente un aumento della Tari a carico dei cittadini calabresi per trovare la quadra, ma a tenere banco è sempre il silenzio e la non chiarezza».
«Dal primo gennaio - dice ancora il Presidente della Provincia - subentreranno gli Ato a gestire il sistema dei rifiuti urbani, ma é chiaro che il catastrofico scenario che il presidente Oliverio sta mettendo in piedi non gli consentirà un inizio trionfale dei lavori. Crotone, anche alla luce della gara andata deserta, rimane l'unica discarica che accoglie gli scarti di lavorazione. È adeguata a farlo? Sono tante le domande che Oliverio evade, ma le risposte, purtroppo, più che opportune sono assolutamente obbligatorie e se fino a ieri si è cercato di prendere tempo oggi non è più possibile. Se volessimo pensare male, potremmo insinuare che il presidente Oliverio sperava che il problema scoppiasse magari nella prossima primavera, dopo il subentro degli Ato nella gestione del sistema dei rifiuti, in modo che lui non fosse additato come il responsabile dei disagi e al contempo fosse riconosciuto come colui che abilmente riusciva a mantenere le strade pulite e ordinate».
«Così sarebbe stato se l'alluvione di qualche settimana fa, che ha bloccato l'impianto di Lamezia facendo emergere in tutta la sua chiarezza la debolezza del sistema di trattamento dei rifiuti, non avesse creato scompiglio. A oggi appare molto chiaro che gli Ato non potranno svolgere il loro lavoro semplicemente perché mancano gli impianti di conferimento degli scarti di lavorazione. Davanti a questo allarme occorrono risposte, soluzioni e idee». «Fare finta di non vedere, come sta facendo il Presidente della Regione - conclude Abramo - vuol dire gettare fumo negli occhi dei cittadini illudendoli che il problema non esista, nella speranza di rimandarlo il più possibile perché sia responsabilità di altri e non propria».