Grandi manovre in corso nell’area dei moderati. La spedizione calabrese di Gaetano Quagliariello che sta spingendo la sua “Idea” dopo i buoni risultati ottenuti in Sicilia, dimostra che il progetto politico riesce ad aggregare.

 

La sala dell’Excelsior a Reggio Calabria si è riempita in ogni ordine di posto e sono stati avvistati tanti big o ex big della politica calabrese, assai interessati all’evolversi della situazione politica. Tra questi gli ex consiglieri regionali Pasquale Maria Tripodi, Luigi Fedele e Giovanni Nucera. Tutti in cerca di nuovo spazio. Presente anche il segretario regionale dell’Udc Francesco Talarico e l’ex consigliere comunale Andrea Crupi, divenuto segretario regionale di Idea. In platea anche il consigliere comunale reggino Luigi Dattola e una rappresentanza dei Fratelli d’Italia con Massimo Ripepi a testimoniare la vicinanza del partito al nuovo progetto.

Grande assente il senatore Bilardi

Il grande assente della convention è stato il senatore Giovanni Bilardi che pure fa parte del gruppo di palazzo Madama che si riconosce in Gaetano Quagliariello. Un ulteriore segnale della strategia del senatore che, evidentemente, ritiene di poter arrivare ad un ingresso diretto in Forza Italia per ottenere il quale aveva avuto, qualche tempo fa, un contatto diretto con Berlusconi. Quagliariello sul punto è stato chiaro: non esiste nessuna identità tra il gruppo al Senato il nuovo progetto politico che ha un solo obiettivo: costituire un valore aggiunto per la coalizione di centrodestra. «Stiamo provando a costruire questa quarta gamba e noi di Idea ci saremo se sarà qualcosa di nuovo e contribuirà a rinnovare il centrodestra. Abbiamo grande rispetto per i partiti che da soli non ce la fanno – spiega Quagliariello - e se il centrodestra vuol vincere c’è bisogno di un valore aggiunto. O questo valore viene creato all’interno oppure serve qualcosa di nuovo: un soggetto in cui cristiani, liberali e conservatori si possano aggregare su un programma all’altezza del ventunesimo secolo. Questo spazio deve esser animato soprattutto da giovani e deve essere spazio di rinnovamento. La mia generazione deve prepararsi a lasciare il testimone».

 

Quagliariello è convinto poi che questo sforzo politico non finirà con le elezioni e che il suo movimento durerà anche dopo «con la sua specificità ed il suo apporto programmatico, a partire dall'occupazione giovanile e dalla fuga dei “migliori cervelli”, fino al rilancio del Mezzogiorno. Perchè deve essere chiaro che una concreta applicazione dell’articolo 116 della Costituzione sul regionalismo differenziato, significa innanzitutto politiche di infrastrutturazione materiale ed immateriale a Sud, senza cui tutto il Paese non si tirerà fuori dalla crisi».

!banner!

Talarico ottimista: vinceremo in tutti e 12 i collegi

E che nel Mezzogiorno ci sia spazio per le forze moderate è idea che convince anche il segretario regionale dell’Udc Francesco Talarico. «Il nostro obiettivo è quello di unire tutti i moderati e tutti coloro che lavorano nel solco del Ppe. Noi abbiamo fatto la scelta del centrodestra in maniera ufficiale e stimo lavorando sul solco del risultato ottenuto in Sicilia dove l’Udc ha ottenuto il 7%. Stiamo lavorando per fare squadra e affrontare le prossime lezioni che ci sono tutte le condizioni perché il centrodestra organizzato con tutti i movimenti che fanno parte dell’area raggiunga la vittoria in tutti 12 collegi».

 

Un’alleanza che per Talarico potrà riproporsi anche in vista delle regionali dove i calabresi «saranno costretti a prendere atto del fallimento del centrosinistra».

 

Riccardo Tripepi