I sostenitori della mozione chiedono al loro candidato di alzare il livello di attenzione sulle presunte irregolarità che si starebbero verificando in Calabria. Tra i casi emblematici, citano l'esclusione di Mario Oliverio
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Non sappiamo se altrove in Italia (di certo non a Caserta dove il tesseramento è stato sospeso) il Pd sia riuscito a dare agli elettori questa idea di rinnovamento o cambiamento. In Calabria certamente no. Il partito sembra piuttosto tornato a circa tre anni fa quando andava in scena un braccio di ferro fra Mario Oliverio e il gruppo dirigente democrat. Allora la posta in palio era la candidatura alla presidenza della giunta regionale, oggi invece la semplice partecipazione al congresso. Oggi come allora c’è chi dice no a Mario Oliverio e oggi come allora non si capisce bene il motivo visto che nessuno si prende la briga di spiegarlo politicamente. Così si assiste ad uno scontro sul regolamento da Azzeccagarbugli e lontano da riflessioni politiche.
Ieri però la mozione Cuperlo ha deciso di dire basta. I calabresi che sostengono la sua corsa alla segreteria hanno scritto una lettera per chiedere all’ex deputato di portare a Roma la questione «è giusto che Lei sappia - scrivono - quello che sta succedendo in queste ultime ore, il tesseramento viene gonfiato quotidianamente in modo esasperato a dispetto di ogni norma, riteniamo che il presidente nazionale della commissione di garanzia sia informato direttamente da Lei, se avevamo sperato una nuova stagione politica dobbiamo ricrederci perché il nuovo appare sempre più come la continuazione del vecchio, anzi, di alcuni aspetti peggiori del vecchio».
Nella lettera si citano quelle che ad avviso dei cuperliani sono state le vessazioni subite dalla mozione. Così viene citato in primis il caso di Mario Oliverio che pur avendo sottoscritto on line la tessera circa 20 giorni fa ancora non l’ha ricevuta. Il perché non lo sa nessuno visto che è iniziato un incredibile palleggio fra Cosenza, Catanzaro e Roma. Stessa sorte ha subito l’ex sindaco di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro, cui pure il segretario provinciale della federazione di Cosenza aveva pregato di prendere la tessera. Oggi gli viene negata. Così come è stata negata al giovane avvocato Marco Palopoli. Ancora, stesso trattamento ha avuto Domenico Voce nominato come componente della commissione di garanzia per il congresso di Crotone e Franco Sulla.
«É necessario - si legge nella lettera a firma di Ernesto Palma, componente commissione di garanzia “Mozione Cuperlo” Pd Catanzaro - che tutti sappiano quello che sta succedendo in Calabria, di come si sta alterando il normale confronto democratico che pensavamo fosse determinante e vitale in questa fase. Se non ci sarà una giusta eco sulle nostre difficoltà e sulle prepotenze di un potere cieco e stolto il rischio è quello di perdere tanti amici convinti perché tutto cambi perché nulla cambi. Noi abbiamo scelto la sua mozione per fare da contrappeso a questa mancata cultura dell’onestà o se si preferisce ci siamo perché capaci di fornire quel punto di appoggio senza il quale ogni tentativo di sollevare il PD dal pantano in cui si è infilato si presenta come un tentativo irrealizzabile».