Interrogazione del deputato sulla gestione della manifestazione Patrimonio Unesco: «Spese per 518mila euro, documenti mancanti e creditori che protestano mentre il sindaco latita»
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La gestione della “Fondazione Varia di Palmi” arriva in Parlamento. Il nodo sono i conti dell’ente che gestisca la festa Patrimonio Unesco e a sollevare la questione è il parlamentare di Azione Ettore Rosato. Il nodo, per il politico, è l’organizzazione dell’evento nel 2023, quando la Varia – scrive nell’atto diretto ai ministri del Lavoro e dell’Interno – «sembra essere stata contornata da eventi organizzati, promossi e pubblicizzati dalla Fondazione, che hanno consentito di realizzare un imponente programma estivo della città di Palmi: concerti, cene ed eventi enogastronomici, presenza di influencer e DJ, discoteche all'aperto, eventi di intrattenimento con personaggi televisivi e del mondo dello spettacolo ed altro ancora».
Attività che, secondo quanto evidenzia Rosato «avrebbero però ingenerato un indebitamento importante: nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023 si legge infatti che il “totale debiti” è pari a 518.994 euro». L’interrogazione segnala anche «che la personalità giuridica della Fondazione è stata ottenuta grazie al conferimento, destinato in dotazione, dal comune di Palmi, del diritto personale di godimento (per 90 anni) della struttura della Varia (carro Sacro e «Cippu»), il cui valore è stato periziato da un commercialista che è diventato, poi, Revisore unico dei Conti della Fondazione stessa. Allo stesso modo, anche l'atto notarile di costituzione è stato redatto da un notaio, oggi consulente giuridico della medesima Fondazione, che è coinvolta attivamente nella sua gestione».
C’è poi, una presunta stranezza nella trasparenza dei documenti contabili: «L'articolo 15 dello statuto prevede che l'assemblea dei soci sia competente ad approvare il conto consuntivo entro il 28 febbraio di ogni anno, ma dalla documentazione depositata presso il Registro unico nazionale del terzo settore non si evince che essa sia stata coinvolta, formalmente, nell'approvazione del medesimo». E «anche il segretario comunale, in risposta a una richiesta di accesso agli atti, con una nota trasmessa il 31 luglio 2024 e indirizzata anche al Responsabile dell'Area 3 – Società partecipate del comune di Palmi, affermava come il suo ufficio non fosse in possesso della documentazione economica di cui si tratta». C’è di più, per Rosato, che considera «insolita l'assenza “giustificata” del sindaco di Palmi, ispiratore, socio fondatore e presidente onorario della Fondazione, alla riunione del Consiglio di amministrazione del 28 giugno 2024, durante la quale sarebbe stato approvato, come riporta l'ordine del giorno, il bilancio edizione Varia di Palmi 2023». Insolita perché «la situazione debitoria in cui versava la Fondazione era di dominio pubblico, resa nota dagli stessi creditori, nonché oggetto di precedenti interrogazioni, e la partecipazione del sindaco, in rappresentanza del Comune, sarebbe stata corretta e necessaria anche per assumere eventuali informazioni da poter condividere con i cittadini, che da tempo chiedevano risposte sul preoccupante quadro debitorio».
Come se non bastasse «ancora oggi parte dei consiglieri di minoranza del comune di Palmi lamenta la mancata trasmissione della documentazione economico-finanziaria richiesta» e «la tesoriera della Fondazione risulta essersi dimessa l'11 novembre 2023, e in seguito diversi membri del Consiglio di amministrazione avrebbero rassegnato le dimissioni».
Un quadro complesso, davanti al quale Rosato chiede il coinvolgimento del ministero del Lavoro e delle Politiche, chiamato a controllare la fondazione. La richiesta è quella di avviare attività per «verificare che il quadro debitorio, le iniziative e le attività svolte dalla Fondazione siano compatibili con un ente di terzo settore, scongiurando il rischio che la Fondazione abbia agito, e agisca, nei fatti come ente strumentale del comune di Palmi e se nell'amministrazione della fondazione siano state rispettate tutte le norme su affidamenti e contabilità pubblica, considerata anche la necessità che sia accertata l'adeguatezza del conferimento della struttura di un bene patrimonio dell'umanità nel fondo “patrimoniale” della Fondazione, mettendo a potenziale rischio l'esistenza stessa della manifestazione».