Tempo di campagna elettorale, tempo di querele. Almeno sul fronte Catanzaro – Lamezia. Il candidato alla Camera per il collegio uninominale Lamezia – Catanzaro del Movimento Cinquestelle Pino D’Ippolito ha, infatti, querelato Mimmo Tallini, in corsa, invece, con Forza Italia. Pomo della discordia un video che, secondo il pentastellato, sarebbe stato montato ad hoc con un gioco di taglia e cuci per diffamarlo. Partendo dalla partecipazione ad una trasmissione televisiva in cui il lametino raccontava di avere avuto incarichi nel Monte dei Paschi di Siena venivano poi affiancati una serie di spezzoni presi da diverse emittenti nazionali con dichiarazioni di persone che asserivano di essere state messe in ginocchio da Mps e di Grillo che stigmatizzava il comportamento della banca.



Ma tra i due competitor non scorre buon sangue già da tempo. Soltanto una decina di giorni fa era stato l’azzurro a minacciare di denunciare D’Ippolito per averlo diffamato. «La mia storia personale e politica è limpida e senza ombre. Il mio largo consenso l’ho sempre ottenuto in maniera trasparente e corretta. Se il D’Ippolito insisterà ad accostare incautamente il mio nome ad inchieste in corso, ne risponderà personalmente in ogni sede», aveva tuonato Tallini.



C’è poi “il terzo incomodo”: Sergio Abramo. Il sindaco di Catanzaro ha dato mandato ai suoi legali per verificare se esistono i presupposti per sporgere querela verso D’Ippolito. Il cinquestelle aveva dichiarato che la proposta del primo cittadino di affiancare la gestione commissariale del comune di Lamezia Terme descriverebbe «una città di mafiosi, incapace di autogovernarsi».



«Se dovesse querelarmi – dice D'Ippolito – chiamerò a testimoniare in mio favore tutti i lametini che hanno commentato quell'ipotesi d'intesa negli stessi miei termini, compreso l'ex consigliere comunale di Lamezia Francesco Ruberto, di Forza Italia, che in un comunicato stampa ha espresso, prima del sottoscritto, una posizione identica alla mia».

 

Tiziana Bagnato