Una città in declino, l’unico capoluogo di provincia in Calabria a perdere abitanti, con ampie aree di degrado ed una popolazione sempre più anziana. Carlo Guccione non ha dubbi. Tutti i dati testimoniano la pericolosa deriva di Cosenza, afflitta da anni da un profondo decadimento.

 

Al di là dell’isola pedonale di Corso Mazzini rimangono una serie di problematiche che neppure il Piano Strutturale Comunale, recentemente adottato da Palazzo dei Bruzi, si preoccupa di affrontare e risolvere. Il leader della Grande Cosenza, affiancato dal capogruppo del Pd Damiano Covelli, nel corso di una conferenza stampa, parla di incoerenza tra i proclami del sindaco ed i contenuti dello strumento urbanistico, preannunciando la costituzione di un gruppo di lavoro da impegnare nella redazione delle osservazioni al Psc da depositare prima della definitiva approvazione.  

 

Tutti i numeri del declino secondo il consigliere del Pd

Snocciola numeri e tabelle l’esponente del Pd. «Nel 1981 la città poteva contare su oltre 106 mila abitanti. Oggi siamo scesi a 67 mila e si continuano a perdere residenti. Questo dimostra lo scarso appeal di Cosenza e determina un numero tale di case vuote da farne precipitare il valore immobiliare. Il Piano Strutturale prevede un incremento nel centro storico di appena 652 nuovi cittadini, il che la dice lunga sulla volontà dell’amministrazione di investire concretamente sul recupero di unità abitative.

 

Non vi è una visione in prospettiva dell’area urbana – aggiunge Guccione – L’unica infrastruttura prevista in questa ottica è la metrotramvia, opera che lo stesso Occhiuto ha contrastato a lungo. Non vi è stata alcuna interlocuzione con Rende, Castrolibero e Montalto Uffugo per individuare le strategie urbanistiche comuni da adottare per facilitare la fusione dei municipi. Soprattutto il Piano non prevede il nuovo ospedale per il quale la Regione ha stanziato 245 milioni di euro. A breve saranno resi noti gli esiti dello studio di fattibilità. Non aver previsto dove farlo nel Psc è un grave errore.

 

Noi siamo per collocarlo nell’area di Vaglio Lise – sottolinea Guccione – Questo grande nosocomio al servizio dei calabresi, di fatto cambia la città. E ubicarlo in un posto modifica le direttrici di sviluppo». Poi l’affondo contro Occhiuto: «Il sindaco prende in giro la città propinando questo strumento urbanistico come rivoluzionario. Ho letto un suo post su facebook in cui afferma che Cosenza sia al centro del mondo. Forse si confonde con Roma o con Londra. Forse il caldo afoso di questi giorni fa brutti scherzi. Io sono convinto invece che Cosenza sia sempre più marginale ed il sindaco di questo dovrà rendere conto».

 

Lo spostamento di alcune volumetrie alimenta il sospetto di interessi privati

Intanto affiorano anche indiscrezioni sui presunti interessi di alcuni consiglieri comunali in aree destinatarie di nuove volumetrie sottratte alle frazioni. «Ci sono persone – ha spiegato Damiano Covelli – proprietarie di terreni edificabili per i quali hanno versato i tributi dovuti. Oggi però si vedono convertire la destinazione d’uso di quei lotti a vantaggio di altre zone della città come quelle di contrada Gergeri. Sarebbe interessante – chiosa Covelli – verificare chi beneficerà di queste variazioni».

 

Salvatore Bruno