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C'era grande attesa per la conferenza stampa di Carlo Guccione, fino a poche ore fa assessore regionale al lavoro e di fatto defenestrato dall'annuncio dal presidente Oliverio della nuova giunta meno di 24 ore fa. Si conclude così l'intesa tra il governatore e l'oramai ex assessore regionale. Se qualcuno pensava che Carlo Guccione potesse annunciare rotture con il Pd ha sbagliato di grosso. Guccione rimarrà saldamente all'interno del Pd e rivendicherà un suo punto di vista nel contesto della dinamica interna che, tradotto dalla politichese, significa fine del sostegno all'equilibrio politico che, fino ad ora all'interno del Pd si richiamava alle posizioni del presidente della giunta regionale Mario Oliverio e non solo.
E' soprattutto nel rapporto con Roma, che Carletto Guccione contesta, nel merito, l'azione politica e amministrativa di Mario Oliverio.
"La vicenda di Rimborsopoli e la sua gestione sono solo l'epilogo di una serie di errori di valutazione politica da parte del governatore" ha dichiarato Guccione. Gli errori di valutazione politica - secondo l'ex assessore - sono riconducibili a un rapporto sbagliato con i livelli romani. " In questo senso in questi sei mesi non siamo riusciti a preservare l'autonomia spesso declamata solo a parole".
Guccione contesta, poi, il principio secondo il quale, basta avere un avviso di garanzia affinchè ci si debba dimettere da qualsiasi funzione. "Avere messo in discussione il prinipio della presunzione di innocenza - ha spiegato Guccione - ha creato in Calabria un pericoloso precedente che potrebbe determinare la fuoriuscita di chiunque si trovi nelle condizioni di ricevere un vviso di garanzia".
L'ex assessore, contesta infine, il metodo con cui è stato di fatto, rimosso dalla giunta: "Non sento il presidente Oliverio dal 29 giugno e nessuno mai mi ha chiesto formalmente di dimettermi".