«La trasmissione Report di ieri sera ha messo a nudo la Calabria di sempre. Quella regione dove si affidano ovvero si confermano compiti istituzionali a chi non sa neppure che cosa siano. A chi ha una visione deturpata della Pa e dell'interesse collettivo. A chi non comprende l’assistenza alla salute. A chi non sa affrontare le emergenze». È quanto si legge in una nota firmata dall'esponente di Italia del Meridione Orlandino Greco.

«Sotto altri aspetti ha fatto emergere una Regione che trascura l'adozione degli atti “puri” indispensabili per tutelare e risolvere la non efficacia di quelli “impuri” sino ad ora assunti, solo per fare moina.
Tutto questo è rappresentativo della modalità sbagliata di trasformare la Regione in termini di reale efficienza ed efficacia. Da una parte si trascura ancora l’elaborazione del bilancio di previsione 2020/2022 e dall’altra si procede ad assumere provvedimenti che non valgono neppure la carta che li rappresenta. Da un’altra parte ancora si affronta l’emergenza in modo improprio senza le necessarie competenze della burocrazia impegnata, rendendo così vani la generosità e gli sforzi che l’attuale governatrice sta prodigando per portare la regione fuori dalle secche del Coronavirus».

Per Orlandino Greco «gli elementi del disagio sono più che evidenti:

  • un Dipartimento regionale e gli ospedali affidati ancora oggi ad un management di qualità scadente e certamente incapace ad affrontare la difficile emergenza in atto. Quella governance eterna che non possiede il background necessario, quello vero, se non quello utile a soddisfare le solite proprie aspettative;
  • un territorio massacrato dall’ignavia riservatagli dalla politica nazionale, regionale e dai commissari ad acta che si sono avvicendati, cui non si dà neppure oggi l’importanza che merita per sconfiggere il moltiplicarsi degli esiti della pandemia, per attenuare le paure e per ridare fiducia alle famiglie, in sensibile caduta economica.
  • un rinnovo della burocrazia regionale indispensabile per ripartire mettendo da parte i vecchi burocrati e inserendo nuove e qualificate competenze per dare alla Calabria un avvenire.


    Quanto alle occorrenze anti Covid-19 (e non solo), tutti i saperi nazionali confidano nel territorio, meglio nell’assistenza distrettuale per conseguire i migliori risultati contro il diffondersi del coronavirus. In Calabria si fa il contrario. Si privilegia non ciò che si deve, ma solo quanto necessario ad apparire. Un obiettivo quest’ultimo da tempo strumento degli eterni confermati per garantirsi posti di primo piano e assicurare “il perseveramento dei danni collettivi”.

    Dunque: bilanci e piani delle performance da perfezionare immediatamente, con conseguente sanatoria dei provvedimenti adottati, ancorché impropriamente. Nel contempo - conclude Greco - una programmazione chiara ed efficace dell’intervento per l’emergenza e grande cura per l’assistenza territoriale senza la quale il Coronavirus in Calabria vincerà, ahinoi, la macabra partita ancora in gioco».