VIDEO | Nel suo intervento durante la discussione sulla fiducia la senatrice di Catanzaro non nomina mai il Pd anzi lo definisce in antitesi al Movimento, ma difende la scelta di allearsi per Palazzo Chigi
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«Oggi è un giorno importante per l’Italia e per il Movimento 5 stelle ed è grande la nostra responsabilità. L’augurio a tutti noi e al nuovo Governo è di camminare sempre insieme al popolo italiano perché il presente è nostro e il futuro ci appartiene ancora». Così la senatrice catanzarese Silvia Vono ha aperto il suo intervento a Palazzo Madama durante la discussione per la fiducia al Conte bis.
«Se non avessimo saputo cambiare la nostra posizione – ha continuato per spiegare la scelta di governare con i democrat -, senza mai però perdere di vista il collegamento con i principi del nostro essere nella società civile, non avremmo rispettato il volere degli italiani e non avremmo salvato la democrazia. Quella democrazia sul cui senso tanto abusato bisogna meglio intendersi. L’art.1 c.2 Cost. sancisce che il potere appartiene al popolo, ma aggiunge che il popolo “lo esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Quella Costituzione che è precisa nella ripartizione dei compiti tra i poteri dello Stato, che non assegna il potere di sciogliere le Camere ai ministri o ai gruppi parlamentari e che fissa la durata della legislatura, e non dei governi, in cinque anni».
Un lasso di tempo che nelle intenzioni dei Padri costituenti «sarebbe servito proprio a valutare correttamente l’operato di un parlamento per realizzare gli obiettivi della legislatura».
«Quindi - ha continuato la senatrice - e lo dico da giurista, le elezioni anticipate, contemplate in extrema ratio non sono la vera alternativa democratica. Al di là delle convenienze personali o di partito è necessario esaminare i grandi temi della politica dando spazio al patto di lealtà con gli italiani. Pertanto, con le forze politiche che appoggiano la nascita di questo governo, abbiamo creato un contatto costruttivo, evitando lo scontro polemico, per ricercare se in quelle forze, in antitesi a noi, vi potesse essere qualche punto di avvicinamento sul modo di appianare questioni di importanza fondamentale per il Paese».
Una intesa che, conclude la Vono, «non è una nuova maggioranza politica ma ha dato un senso politico ai fatti arricchendo il confronto sulla base delle esigenze del Paese».