S’è presa il seggio in Calabria e ora fa parte del nuovo Governo di Giorgia Meloni. Ieri mattina, davanti alla premier e al presidente della Repubblica Mattarella, ha giurato anche lei, Eugenia Roccella (clicca qui per leggere la bio), neo ministra di Famiglia e Natalità. Di origine bolognese, l’ex sottosegretaria al Welfare e alla Sanità (Berlusconi quater) era stata piazzata in terza posizione – dietro Wanda Ferro e Alfredo Antoniozzi – nel plurinominale calabrese di Fratelli d’Italia.

Una paracadutata senza alcun legame con la regione che le ha poi regalato un seggio alla Camera. Da queste parti Roccella non si è fatta vedere nemmeno in campagna elettorale, forse perché contava di essere eletta nell’uninominale di Foggia, l’unico perso dal centrodestra in tutta la Puglia.

Nessun punto in comune con la Calabria

Arduo, in effetti, individuare punti in comune tra la Calabria e la “sua” ministra. Non risulta che Roccella, in cinquant’anni di carriera politica (è nata nel 1953), si sia mai occupata di questioni ed emergenze calabresi. Le sue storiche battaglie, del resto, non riguardano i sistemi sanitari commissariati, le carenze infrastrutturali dei territori o le emergenze sociali come la disoccupazione.

La figlia di Franco Roccella, tra i fondatori del Partito radicale, è invece specializzata nei temi etici. La Calabria, per risolvere i propri guai, non potrà dunque contare su una donna già ribattezzata “ministra anti-diritti civili” a causa delle sue posizioni ultra cattoliche e conservatrici su aborto, eutanasia, divorzio, famiglie arcobaleno e diritti della comunità lgbtq+.

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Orientamento pro-life

Negli ambienti di destra, Roccella è stimata per il ferreo orientamento pro-life, evidentemente in linea con le politiche che intende perseguire Giorgia Meloni nel corso del suo mandato.

Giornalista, saggista, portavoce del Family day nel 2007, la neo ministra è sempre rimasta in prima fila nelle lotte contro le unioni civili, la fecondazione eterologa, la pillola abortiva e il suicidio assistito. Un impegno molto apprezzato dall’universo teocon, che oggi può considerarsi ben rappresentato nel nuovo Governo. Quanto alla Calabria, cambia poco: Roccella è la ministra di cui non aveva bisogno.