Occhiuto spiazza tutti, mantiene la parola sui tempi e vara la giunta nella tarda serata di ieri, quando ormai nessuno ci sperava più. Evidentemente è andata a buon fine la mediazione del commissario regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori che a Milano ha incontrato il leader della Lega Matteo Salvini. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e conferma anche che a fare un passo indietro non è soltanto la Lega, ma anche il presidente che rinuncia ad alcuni paletti che lo stesso aveva annunciato e considerato irrinunciabili, come il non assegnare le stesse deleghe agli assessori uscenti della passata legislatura. E così alla fine l’esecutivo sarà appannaggio delle tre maggiori forze del centrodestra: 3 assessori vanno a Forza Italia, due caselle vanno alla Lega (un assessorato e la presidenza del Consiglio) e due a Fratelli d’Italia.

Una formula che salvaguarda in qualche modo anche gli equilibri territoriali calabresi con due assessori di Cosenza (Gallo e Orsomarso), due di Reggio Calabria (Princi e Minasi) e uno a testa per Catanzaro (Pietropaolo)e Vibo (Varì), ma rompe quella regola non scritta che voleva la presidenza del Consiglio assegnata ad un reggino. Anche se per la verità già nella legislatura appena conclusa per la prematura morte di Jole Santelli, lo scranno più alto di Palazzo Campanella è stato occupato dal catanzarese Mimmo Tallini, poi sostituito in corsa per via delle vicende giudiziarie che lo hanno interessato in prima persona.

La Lega al termine di estenuanti trattative rinuncia al ticket e si accaparra la presidenza del Consiglio regionale, che con ogni probabilità andrà al catanzarese Filippo Mancuso, e una postazione in giunta, con Tilde Minasi, che nell’esecutivo ci entra da esterna, visto che il risultato delle urne le ha dato solo la terza posizione nella circoscrizione sud. La Minasi ritrova una delega che aveva avuto già negli anni in cui fu assessore al Comune di Reggio, e cioè le Politiche sociali. Forza Italia invece si tiene la vice presidenza della giunta appena varata con Giusy Princi, brillante dirigente scolastico del Liceo “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, e cugina del deputato Francesco Cannizzaro che in più di un’occasione le ha offerto una candidatura anche alle comunali della città dello Stretto. Cannizzaro, che ha evidentemente lavorato bene, rinuncia però a Giovanni Arruzzolo, dato per papabile fino a qualche ora fa alla guida del Consiglio regionale. Ma il lavoro del deputato reggino si vede e si pesa anche con le deleghe assegnate alla Princi che conta oltre ad Istruzione, università, ricerca Lavoro e formazione professionale anche il Bilancio, e l’inedita “Azioni di sviluppo per la città Metropolitana di Reggio Calabria”.

Il trittico degli azzurri è completato da Gianluca Gallo che riprende le redini dell’assessorato all’Agricoltura e forestazione, e dal tecnico Rosario Varì, avvocato di Vibo Valentia dato in quota Mangialavori, con delega allo Sviluppo Economico e agli Attrattori Culturali.

Anche per Fratelli d’Italia, per come si erano messe le cose, si tratta di un successo. Il partito di Giorgia Meloni si aggiudica due caselle della giunta Occhiuto e piazza Fausto Orsomarso al Turismo, Marketing territoriale e Mobilità. Finisce bene anche la mediazione della Commissaria regionale Wanda Ferro che riesce ad inserire Filippo Pietropaolo, primo dei non eletti nella circoscrizione centro che tiene alta la bandiera del capoluogo.

Rimangono a bocca asciutta Forza Azzurri, Coraggio Italia e Udc che, ha assicurato lo stesso Occhiuto, avranno la priorità nell’indicare le figure che riterranno le migliori per i ruoli chiave nell’Assemblea legislativa.

Alla giunta manca ancora un nome. Occhiuto mantiene il riserbo sull’ultimo assessore dal profilo tecnico, «una personalità – ha detto il presidente - che ci darà un contributo fondamentale, e che vi comunicherò nei prossimi giorni».