Gioco a incastri

Occhiuto affronta il rebus del rimpasto (e le richieste di Cannizzaro): per il dopo Princi si pensa al ritorno di Catalfamo

L’ex assessore ai Lavori pubblici con Jole Santelli verso la vice presidenza che il parlamentare forzista reclama per Reggio Calabria. In bilico (ma non troppo) le postazioni di Staine e Varì. Lega e Azione sgomitano per ottenere nuovi spazi

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di Massimo Clausi
12 giugno 2024
13:44
Domenica Catalfamo
Domenica Catalfamo

Finite le consultazioni europee, dalle parti della Cittadella è tempo del rimpasto chiesto a gran voce dagli alleati e promesso dallo stesso Roberto Occhiuto che ha assommato su di sé deleghe a più non posso. Ne ha parlato lo stesso presidente nel corso della conferenza stampa del partito che non a caso si è tenuta a Reggio Calabria. Una scelta dal valore simbolico dove c’entra poco il fatto che Giusi Princi sia di Reggio piuttosto racconta i nuovi equilibri venuti fuori dal voto con una Forza Italia divenuta da cosenzacentrica e reggiocentrica. Abbiamo già scritto come i voti in provincia di Reggio sono il doppio di quelli in provincia di Cosenza, a tacere della città Bruzia dove Forza Italia ha racimolato un misero 11%.

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Non è un caso che il deputato e coordinatore regionale del partito, Francesco Cannizzaro, abbia subito messo i piedi nel piatto dicendo, senza girarci troppo attorno, che la vicepresidenza spetta a Forza Italia e in particolare a Reggio. I boatos che girano nei corridoi che contano dicono che ci potrebbe essere un grande ritorno alla Regione ovvero quello di Domenica Catalfamo, ingegnere reggina già assessore ai Lavori Pubblici nella giunta di Jole Santelli, dirigente della Provincia di Reggio. Altra curiosità: anche lei, come la Princi, è in rapporti di parentela con Cannizzaro. La scelta dovrebbe risolvere anche il problema delle quote rosa, venute meno dopo il passaggio della Princi a Bruxelles.


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Questo dovrebbe essere l’unico nuovo ingresso in giunta, nonostante qualcuno dica che siano sotto esame anche gli assessori Emma Staine e Rosario Varì. Più probabile però che alla fine verranno tutti confermati anche se Occhiuto ha detto di voler ascoltare i partiti prima, ma senza fretta. Ha detto che aspetterà l’insediamento dell’europarlamento che avverrà presumibilmente gli inizi di luglio. Un tempo necessario per capire come andranno a finire i ballottaggi (sopratutto a Vibo Valentia) e per avviare le consultazioni con gli alleati. Uno su tutti: Fratelli d’Italia che in Calabria è primo partito e da tempo chiede più spazio come ha confermato anche il senatore Fausto Orsomarso intervenendo nella nostra maratona elettorale. È un fatto che, dopo la sua nomina in Senato, i meloniani si siano visti ridurre il loro peso specifico. Occhiuto ha nominato al suo posto Giovanni Calabrese al quale però ha solo assegnato la delega al Lavoro, trattenendo per sé quella più pesante al Turismo. 

Il rebus del nuovo rimpasto quindi più che i nomi dovrebbe riguardare una redistribuzione di deleghe visto che Occhiuto oltre al Turismo ha anche Ambiente, Lavori Pubblici, rapporti con la Ue e Zes.

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Ovviamente non ci sono solo i meloniani da accontentare, ma anche i leghisti che sono arrivati a sei consiglieri regionali. Anche qui ci sarà una distribuzione di deleghe, anche se si parla di una imminente controffensiva del presidente che potrebbe strappare un consigliere regionale alla Lega per riportarlo in Forza Italia. Del resto il Carroccio ha ottenuto più di Fratelli d’Italia avendo la presidenza del consiglio, l’assessorato al Welfare e ai Trasporti e la guida di due partecipate come Sorical e Aterp.

Ma non ci sono solo i due maggiori partiti di coalizione a chieder spazio. Identica richiesta è arrivata anche da Azione che alle Europee ha preso un lusinghiero 4%. Il partito di Calenda, però, alla Cittadella vive un paradosso. E’ vero che non ha ottenuto nessuna postazione né in giunta né nel sottogoverno, ma il gruppo in consiglio non esiste. I due consiglieri regionali che hanno aderito al partito, Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, non sono nemmeno confluiti nel gruppo misto e sono rimasti uno capogruppo dell’Udc, l’altro capogruppo di Coraggio Italia. Il che complica un filino le cose.

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Ma la Regione è magnanima e c’è spazio per tutti e tutti chiedono spazio anche perché in questa campagna elettorale, che si è trasformata in una competizione interna fra alleati, i partner del governo Occhiuto hanno sentito il peso di una gestione troppo accentrata del potere e sbilanciata su Forza Italia. Occhiuto ha rivendicato una serie di presunti successi amministrativi che sono il frutto anche della fedeltà degli alleati che non hanno mai messo i bastoni fra le ruote a nessun provvedimento, anche a quelli che gli sono piovuti addosso senza nessuna discussione preliminare. Ma ora qualche soddisfazione vorrebbero averla anche loro

Insomma il rimpasto sarà un momento delicato per Occhiuto che ha ribadito tutta l’intenzione di rimanere in Calabria e non voler cedere alle eventuali sirene di un incarico nel Governo nazionale. Di più. Anche se non richiesto continua a dire, chissà perché, che si ricandiderà. Questo però non vuol dire che l’eventuale rimpasto del Governo Meloni non toccherà la Calabria. Ieri circolava un’altra indiscrezione ovvero che un incarico da Sottosegretario potrebbe toccare al nuovo uomo forte di Forza Italia ovvero Francesco Cannizzaro.

Giornalista
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