Se un impaziente Occhiuto aspetta Salvini, un più serafico Salvini attende che i suoi litigiosi dirigenti regionali si diano una mossa. E che, dopo settimane di lotte e colpi bassi, si mettano d’accordo sul nome del prossimo assessore da proporre al governatore calabrese, ansioso di ricomporre la sua Giunta rimasta orfana dei neo senatori Tilde Minasi e Fausto Orsomarso

Il segretario del Carroccio finora se l’è presa comoda, forse anche per tenere un po’ sulla corda Occhiuto, che in questi giorni non ha lesinato critiche alla bozza di riforma sull’autonomia differenziata, madre di tutte le battaglie leghiste.

Tempo scaduto 

Ma ora il tempo sembra davvero scaduto e anche Salvini pare intenzionato a chiudere la partita nelle prossime ore. Domani mattina, nella sede di Catanzaro, parlamentari, consiglieri regionali e membri del direttivo si riuniranno nel tentativo di arrivare a una proposta unitaria sul nome del nuovo assessore

Al vertice dovrebbero partecipare il commissario Giacomo Saccomanno, il vice, Roy Biasi, i deputati Domenico Furgiuele e Simona Loizzo, la senatrice Minasi, il presidente di Palazzo Campanella, Filippo Mancuso, i consiglieri Pietro Raso e Pino Gelardi e i componenti del direttivo regionale, Cataldo Calabretta, Marco Maiolo e Pietro Spizzirri. 

Sarà la resa dei conti tra le tante anime del Carroccio calabrese, fin qui contrapposte le une alle altre. La scelta del nuovo assessore è stata fin qui vissuta come una prova di forza da vincere a tutti i costi, perché in gioco non ci sarebbe solo un posto nell’esecutivo regionale, ma anche la leadership del partito. 

Le aree della Lega 

Ogni area ha così proposto a Salvini un nome diverso. Quella forse più potente, che fa capo alla triade Saccomanno-Furgiuele-Raso, avrebbe indicato la coriglianese Maria Carmela Iannini, ex candidata alla Camera alle ultime Politiche. Loizzo – la quale, secondo gli accordi iniziali, avrebbe dovuto prendere il posto di Minasi in Giunta, lasciando così i seggi di Montecitorio e di Palazzo Campanella a Saccomanno e Pietro Molinaro – appoggerebbe invece l’ex assessore di Rende Ida Bozzo, oltre all’attivista Marika Reale. Poi c’è Gelardi, principale sponsor della reggina Caterina Capponi. Senza contare le richieste dei gruppi che si riconoscono nelle posizioni di Minasi e Mancuso. 

Balcanizzata 

La Lega calabrese è insomma balcanizzata e questo spiega, almeno in parte, lo stallo nella formazione della Giunta, dal momento che Salvini, per salvaguardare l’unità (apparente) del partito, non può permettersi di favorire qualcuno a scapito di tutti gli altri. Il giorno decisivo potrebbe essere domani. Se i big regionali riusciranno a fare sintesi, il segretario – a cui spetta sempre l’ultima parola – potrebbe mettere la ceralacca all’accordo e comunicare il nome a Occhiuto. 

In caso contrario, Salvini sarebbe pronto ad agire in autonomia, spiazzando tutti come già fece nel 2020, quando indicò Nino Spirlì come vice presidente della Giunta Santelli. Considerata l’incomunicabilità tra le varie correnti, è allora molto probabile che il segretario decida infine di puntare su un nome di superamento. A quel punto Occhiuto potrebbe firmare i decreti di nomina già domani, visto che Fratelli d’Italia avrebbe designato per tempo il successore di Orsomarso: il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese.