Scambio di accuse reciproche tra l'assessore all'ambiente di Gioia Tauro, Sabina Ventini, e l'ex sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore. La causa scatenante della diatriba è la segnalazione, nei giorni scorsi, da parte dell'ex primo cittadino (portavoce del comitato civico "In movimento"), del bisogno d'interventi di pulizia all'alveo del fiume Budello. Bellofiore era da poco sindaco quando il torrente fu teatro della drammatica esondazione del 2 novembre 2010. Oggi, con tanto di fotografie, l'ex sindaco ne evidenzia la condizione che preoccuperebbe i residenti, poiché il corso delle acque sarebbe stracolmo di erbacce e detriti che ne impedirebbero il libero fluire.

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«L’avvicinarsi delle prossime elezioni amministrative a Gioia Tauro, e la conseguente apertura della campagna elettorale, sta risvegliando “politici dormienti “ da un decennio - sbotta con un comunicato stampa l'assessore Ventini - La mia memoria è ancora integra, chiudendo gli occhi e facendo un salto nel passato, ad appena 10 anni orsono, mi sembra ancora di sentire il via vai di sirene spiegate che correvano in città, direzione “ Valleamena” per prestare soccorso a quanti vennero travolti dalla furia delle acque! Ad onor del vero, contro natura certo non si può andare, ma allora, forse, e sottolineo forse, qualcuno avrebbe potuto e dovuto pensare per tempo a mettere in sicurezza gli argini e dragare il letto del fiume. Adesso mi pare fin troppo semplice ed ovvio passare dalle zone oggetto della seguente dichiarazione, scattare un paio di fotografie, postarle sulle piattaforme social e gridare “al lupo al lupo”. Anche, e forse di più, all’epoca (anno 2010) gli Amministratori avrebbero potuto e dovuto avere occhio attento al fine di scongiurare quel disastro che resterà sempre indelebile nella memoria di ogni cittadino!»

Ad oggi, risulta che il Comune di Gioia Tauro si è impegnato (attraverso la Delibera di Giunta n 137 del 17- 10-2023) in sinergia con l’Azienda Calabria Verde per eseguire interventi in alveo ed in prossimità delle sponde del torrente Budello, finalizzati al miglioramento del deflusso idrico. La lentezza della burocrazia e l'attesa dell'autorizzazione della Città metropolitana, pare stia facendo perdere del tempo per iniziare i lavori

L'ex sindaco Bellofiore, incassato il colpo, ribatte colpo su colpo, ricambiando via social

«La figura pubblica incaricata di guidare il cambiamento e la salvaguardia ambientale nel Comune di Gioia Tauro sembra avvolgersi in una corazza così grezza e apparentemente inscalfibile, che i limiti diventano ben presto evidenti - afferma l'ex primo cittadino - Questa corazza, forgiata da promesse perpetue di isole ecologiche, raccolte differenziate e pulizie, si rivela invece un guscio vuoto di azioni concrete. Le promesse suonano ormai come un disco rotto, e la ripetizione senza risultati trasuda una retorica stantia. L'attacco poco ortodosso sferrato nei confronti di chi osa proporre alternative o sollevare critiche non fa che confermare il volto grezzo di una gestione che sfugge alle proprie responsabilità. Il mio intervento era in funzione della salvaguardia dei cittadini e diretto principalmente alla Città Metropolitana, poi all'Amministrazione che ha potere di sollecito. Ma sono stato frainteso. E invece di risposte concrete, atte a migliorare la situazione, ciò che emerge è un teatrino di volgarità, accompagnato da una eco di supporto parentale sui social media, dove il dissenso è soffocato piuttosto che ascoltato. Sul caso del torrente Budello le richieste di pulizia, necessarie per la sicurezza dei cittadini, sono rimaste inascoltate. Il confronto politico è lecito e necessario, ma quando si travalica il limite del decoro, si sconfina in un territorio che non dovrebbe mai appartenerci».