Si susseguono le occasioni di confronto a Gioia Tauro in vista delle prossime elezioni comunali. In questi giorni, i progetti per il futuro della città vengono illustrati in incontri pubblici dai quattro aspiranti ad indossare la fascia tricolore: Renato Bellofiore, Mariarosaria Russo, Simona Scarcella e Rosario Schiavone. 

Sabato 25 maggio, dalle ore 20:30, in Piazza dell’Incontro, il candidato a sindaco Renato Bellofiore ha tenuto il suo primo comizio elettorale. L’avvocato, già sindaco di Gioia Tauro nel periodo 2010/2014 e Commissario straordinario del consorzio regionale attività produttive, è supportato da due liste civiche: lista Bellofiore e Cittadinanza democratica. 

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Ha preso per prima la parola Monica Della Vedova, già assessore alla cultura dell’ex amministrazione Bellofiore e attualmente candidata in una delle due liste a suo sostegno: «Sono passati 14 anni da quando per la prima volta abbiamo calcato questo palco, vogliamo costruire una città più civile, c’è bisogno di una leadership forte, certa e coraggiosa. In quattro anni alla guida della città abbiamo abbattuto quasi del tutto il debito e creato un’invidiabile raccolta differenziata».

Dopodiché, due candidati a consigliere Antonio Oliveri e Rocco Belfiore hanno esposto le proprie idee e conoscenze al fine di trovare soluzioni a favore della cittadinanza. 

Infine, è salito sul palco Renato Bellofiore: «Con molto orgoglio ho deciso di ricandidarmi, perché Gioia Tauro ha bisogno di riorganizzarsi. Vogliamo rivendicare i nostri diritti ed essere fieri di Gioia Tauro. Abbiamo tanti problemi che sono rimasti uguali negli anni o peggiorati. Finché non si risanerà il debito pubblico il problema rimarrà. Come amministrazione, quando c’eravamo noi, siamo riusciti a risanarlo eliminando 22 milioni di debito e togliendo delle spese inutili».

Il candidato a sindaco ha chiarito alcuni punti del proprio programma: «Dobbiamo partire con la raccolta differenziata, che fino al 2014 funzionava e realizzare isole ecologiche dei quartieri. Siamo contro il raddoppio dell'inceneritore, che reca danno alla salute e all'ambiente. Quando c'è qualche impianto di dubbia utilità sempre a Gioia Tauro viene fatto, perché la gente non si ribella. Come priorità del mio programma ho messo la sanità. L'ospedale di Gioia Tauro deve ritornare operativo con tutti i reparti. Diciamo no al ghetto della Ciambra, vorremmo togliere le persone da lì e inserirle nella società cittadina. Un punto importante del nostro progetto è anche la fermata dei treni ad Alta velocità. Aprire nuove Pozzi è fondamentale, poiché l'acqua è la madre di tutti i debiti. Intendiamo ridurre la Tari e tante spese».