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Mentre tanti big calabresi del partito si apprestano a volare a Milano per la festa dell’Unità che sarà chiusa da Matteo Renzi ed avrà una sessione dedicata al Sud, in Calabria il Pd è ancora molto scosso dalle ultime spaccature interne. In Consiglio regionale sul Por si è avuto uno scontro quasi fisico tra il governatore Oliverio e l’ex assessore al Lavoro Carlo Guccione. Sulla sanità, inoltre, la tensione tra Oliverio e il commissario Scura è arrivata ai livelli massimi, tanto che i renziani cominciano a non tollerare più le fughe in avanti del governatore che sembra voler gestire in via personale ogni questione. In questo contesto latita il segretario Ernesto Magorno che continua a non completare la segreteria, né a convocare gli organi deputati ad una discussione interna, così come lo stesso Guccione ha più volte richiesto.
Un malessere profondo che non sfugge ad un osservatore attento ed esperto come Gigi Meduri che, seppur dall’esterno, continua a seguire passo passo la vita del suo partito e non nasconde la propria preoccupazione.
“Ho avuto in questi giorni diversi confronti con amici di partito. La decisione comune che abbiamo preso è stata quella di chiedere a Lorenzo Guerini un incontro per affrontare la situazione attuale in cui versa il partito”.
Qual è la fase che sta attraversando il Pd?
“Proprio nel momento in cui l’azione di governo di Oliverio inizia ad essere incisiva e l’attenzione di Renzi sulla Calabria è massima, non c’è sul territorio un’adeguata azione di sostegno indispensabile per agganciare quest’ultima occasione di ripresa”.
Perché sarebbe venuto meno questo sostegno?
“Gran parte dei dirigenti del partito sul territorio si èlegittimamente trasferita nelle Istituzioni, penso ad esempio alsegretario provinciale di Cosenza e al presidente dei giovani Pd regionale che è contemporaneamente vicesegretario provinciale di Crotone. I tre segretari provinciali di Reggio, Catanzaro e Vibo sono per statuto incompatibili e con furbizia di altri momenti si è pensato di superare dal basso questa incompatibilità con una nota che gli ha chiesto di rimanere in sella fino ai congressi provinciali dei quali, però, non c’è traccia. Proseguendo così si rischia di perdere anche l’effetto positivo avuto con l’arrivo a posizioni di responsabilità di giovani come Falcomatà, Irto, e Castorina, segno di un significativo momento di ricambio”.
Sta dicendo che al partito calabrese manca una guida?
“Sto dicendo che la mancanza assoluta di dibattito dovuta ai continui rinvii dell’assemblea regionale e all’inspiegabile mancato completamento della segreteria regionale sono il segno di un malessere che mi pare sia avvertito da tutta la nostra base.
La “chiamata in servizio” di Marco Minniti per la chiusura politica della nuova giunta e per l’indicazione della presidenza del Consiglio ed il suo generoso impegno di partecipazione alle nostre feste sono ulteriore segnale dello stato di disagio che attraversa il partito”.
In che modo questo disagio influenzerebbe le Istituzioni regionali?
“E’ inevitabile che tutto ciò si ripercuota nelle Istituzioni guidate dal Pd. Ho letto, ad esempio, che in Consiglio regionale è stato il presidente Oliverio in prima persona a fronteggiare le ostilità interne al gruppo. Per uno come me che ha chiaro il ruolo del gruppo e del partito, è una cosa che imbarazza. Lo stesso sindaco Falcomatà è lasciato spesso solo con i suoi consiglieri a fronteggiare gli attacchi della destra reggina. Tutto questo segnaleremo a Guerini volendo evitare che la situazione degeneri e che abbia riflessi negativi sull’importante lavoro che i nostri uomini di governo stanno svolgendo”.
Che tipo di soluzione immagina per la futura gestione del partito?
“Suggeriremo in pratica al partito nazionale di prestare seriamente attenzione a questa situazione e di trovare un modo per supportare l’azione di Magorno per tentare un cambio di passo. Non penso ad un commissariamento che sarebbe l’ultima ratio, ma sulla scia della scelta del governo Renzi per Marino alla nomina di un tutor per il segretario regionale o formalizzando il ruolo di Minniti o utilizzando l’unica calabrese componente della segreteria nazionale, Stefania Covello, o indicando un dirigente nazionale. Tutto ciò per dare una spinta reale che permetta anche di affrontare con risultati diversi da Lamezia, Vibo e Gioia le prossime amministrative”.
Riccardo Tripepi