«Nessun inciucio con Falcomatà. Nella mia struttura anche una dipendente candidata con Angela Marcianò. Non uso le persone come pedine».

Questa la replica di Domenico Giannetta, Consigliere regionale di Forza Italia dopo la ricostruzione relativa al suo posizionamento nello scacchiere politico reggino.

«Leggo ricostruzioni infondate e a dir poco congetturali di un presunto mio inciucio con Falcomatà, sol perché nella mia struttura presso il Consiglio regionale della Calabria, ho inserito un interno la cui cognata era ascrivibile all’aria di centrosinistra. E quindi? – si chiede Giannetta - Se per questo nella mia struttura c’è anche una dipendente interna attualmente candidata con Angela Marcianò. I dipendenti regionali devono poter fare i propri percorsi, senza che questo diventi una discriminante». 

 

«Questa ricostruzione – prosegue Giannetta - offende le persone, etichettandole in modo fazioso, ma addirittura tende a voler dimostrare a tutti i costi e forzatamente una tesi assolutamente infondata.  Se c’è una persona che ha scelto subito da che parte stare, quella sono io.  Mi sono schierato in modo chiaro, deciso e risoluto a sostegno della candidatura di Minicuci a Sindaco di Reggio Calabria. L’ho fatto da uomo di Forza Italia e da uomo di Coalizione che crede nella squadra. Non ho avuto tentennamenti o incertezze. Non ho operato nel torbido. Non ho avuto bisogno di raggiungere intese. Questa mia trasparenza di intenti ha avvicinato molte persone che avevano desiderio di candidarsi, senza bisogno che si andasse a Canossa per sciogliere le riserve. Da qui la presentazione di una lista civica - e sono stato l’unico Consigliere regionale ad avere prodotto questo risultato - che ho chiamato “OgniGiornoReggioCalabria” in continuità con il progetto politico che mi ha condotto a vincere le elezioni regionali e a scegliere, credo tra i pochi deputati nella storia, di rinunciare al comodissimo e prestigioso seggio alla Camera dei Deputati per restare in Calabria, senza tradire i miei elettori, per impegnarmi nella politica regionale in una legislatura a guida Forza Italia con Jole Santelli presidente».

 

«Credo nei valori del mio partito e opero all’interno del mio partito con grande rispetto e spirito di squadra. Seppur nel rispetto delle divergenze di pensiero e di azione. La lista civica che ho promosso – dice ancora Giannetta - si aggiunge alla nostra lista di Forza Italia e alle altre liste civiche a sostegno del candidato Minicuci, mio amico, persona per bene, che merita il supporto di tutte le anime della coalizione senza se e senza ma.  Tutte le ricostruzioni fantasiose che sono state riportante non hanno alcun fondamento e semmai disorientano l’elettorato, che invece ha tutti gli strumenti per capire da che parte stare. Minicuci è il nostro candidato Sindaco di Reggio Calabria».

 

Risponde Alessia Bausone

Bene la decisa replica del consigliere Giannetta. Confido che le stesse parole le dirà ai molteplici candidati reggini alla carica di consigliere che in questi giorni di campagna elettorale spingono per il voto disgiunto a favore di Falcomatà. Se è o meno una ricostruzione fantasiosa lo diranno le urne e il dibattito pubblico (ed interno ai partiti) post-elettorale che ne conseguirà. Prendo atto, però, che il presidente della commissione di vigilanza nella sua replica lancia anche una frecciatina esplicita a Francesco Cannizzaro, a dimostrazione che le acque in Forza Italia non sono decisamente chete.
Ciò che è maggiormente interessante, invece, è l'ode alla libertà contenuta nella replica. Sarebbe bellissimo se in Calabria ci fosse piena libertà di voto, non solo dei dipendenti regionali che chiamati dalla politica prendono fior fior di indennità aggiuntiva. Giannetta si faccia promotore di iniziative legislative sulla piena libertà del voto e la sosterremo mediaticamente e culturalmente ma non ci venga a dire che oggi, alle amministrative, non faccia da padrone il voto clientelare e quello "monitorato" sezione per sezione. Non si limiti ad un libro dei sogni per "giustificarsi" rispetto ad una ricostruzione, ma si faccia parte attiva di un cambiamento più che mai necessario.