INTERVISTA | L’ex presidente del Consiglio, al Rendano per presentare il suo libro La sfida impopulista, interviene sul mancato impegno del Governo per il Sud
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L’onda del malcontento che attraversa l’Italia ma anche gli altri paesi occidentali, non va sottovalutata. Perché mette a repentaglio i cardini fondamentali delle moderne democrazie liberali. Lo dice a chiare lettere Paolo Gentiloni. L’ex presidente del Consiglio è al teatro Rendano di Cosenza per presentare il suo libro La sfida impopulista, edito da Rizzoli, sollecitato dalle domande dei giornalisti Attilio Sabato e Annarosa Macrì, davanti ad una platea nutrita e trasversale.
Un'intesa con l'Europa e l'impegno per Zingaretti
Accompagnato dal consigliere regionale Mimmo Bevacqua, entrambi condividono il percorso di Zona Dem, Gentiloni affronta i temi di maggiore attualità: guarda con preoccupazione alla manovra economica, auspicando che in queste ore possa essere trovata un’intesa con l’Europa mentre sul Partito Democratico si dice pronto ad accettarne la presidenza. «Zingaretti è una novità per quanto riguarda la segreteria nazionale» aggiunge, ribadendo il proprio sostegno alla candidatura del presidente della Regione Lazio. Sulla sovraesposizione mediatica di Salvini, pensa che un Ministro dell'Interno i problemi debba risolverli e non cavalcarli.
Calabria sedotta e abbandonata
Per Gentiloni poi, la protesta dei precari che ha scosso Lamezia Terme, è il segnale di come non ci siano le condizioni per rispettare gli impegni assunti in particolare dal Movimento Cinquestelle, e che hanno consentito di raccogliere in Calabria ampi consensi elettorali.