Andrea Gentile ha deciso di impugnare l’elezione alla Camera di Anna Laura Orrico. L’esponente di Forza Italia, sconfitto secondo il conteggio ufficiale per 482 voti, non ha gettato la spugna e alimenta ancora le proprie ambizioni di rimpinguare la flotta di deputati azzurri a Montecitorio.    

Difeso dagli avvocati Oreste Morcavallo e Gisella Leto, l’ex candidato della coalizione di centrodestra nel collegio uninominale Cosenza-Tirreno contesta la mancata attribuzione di 805 voti. Ritiene che siano stati illegittimamente annullati nelle sezioni elettorali di 40 comuni. Il figlio dell’ex senatore Tonino Gentile, secondo il ricalcolo effettuato, conseguirebbe così 66.516 voti che gli consentirebbero di essere eletto e di risultare il primo nella Circoscrizione di appartenenza. Il tutto, ovviamente, in considerazione dell’esiguo scarto con cui invece un mese fa fu sancita la clamorosa affermazione di Orrico e del Movimento Cinque Stelle più in generale.

Gentile e le circa 6mila schede nulle

Sotto la lente di ingrandimento del collegio di avvocati sono finite circa 6mila schede nulle. «Sono fiducioso dell’esito del ricorso - ha commentato l’avvocato Morcavallo -. Questo considerando l’elevatissimo numero di schede nulle e bianche nella provincia di Cosenza, addirittura nella misura del 50% in più rispetto a Reggio e Catanzaro. Inoltre l’annullamento dei voti è avvenuto in modo del tutto erroneo e fuorviante rispetto alle chiare prescrizioni normative ed indicazioni governative».

All’orizzonte potrebbe rischiare Scutellà

Qualora il ricorso di Andrea Gentile venisse accolto potrebbe configurarsi un effetto domino. Come noto, infatti, il boom del M5S ha consentito ad Elisa Scutellà di essere eletta nonostante abbia perso il confronto nel collegio uninominale di Catanzaro con Wanda Ferro. La sua proclamazione è stata possibile perché i grillini sono riusciti ad eleggere tutti i nomi presenti nel listino: De Raho, Baldino, Tucci e, appunto, Orrico nella sfida con Gentile nel Collegio Calabria U-02. La legge indicava di pescare inizialmente in un altro plurinominale, ma in Calabria, a differenza di Sicilia e Campania, ce n’era uno solo. Preso atto di ciò ci si è indirizzati tra gli sconfitti degli uninominali e la migliore dei “secondi” era proprio Elisa Scutellà.

Se le cose dovessero mutare, tuttavia, il posto sarebbe toccato all’esponente pentastellata cosentina a completamento dell’esito del voto nel proporzionale. Spetterebbe a lei, nel caso, per far valere a discapito della collega di partito il verdetto delle urne che, comunque, l’ha indicata come rappresentate del Movimento Cinque Stelle a Roma.