"Dobbiamo comprendere ciò che è realtà davanti agli occhi di tutti e cioè che la politica si è caricata colpe non sue, lasciando pascolare una classe burocratica inefficiente e inconsistente - si legge nella nota di Antonio Gentile - quando diciamo che la relazione del Mef sulla Calabria non è un racconto etereo, ma un doloroso e corposo dossier su criticità croniche e su illegittimità sopravvissute a ogni elezione, vogliamo semplicemente far assumere alla politica una dimensione decisionale".


"E' compito di ogni politico farlo, senza dividere i doveri tra maggioranza e opposizione - continua - seppure alcune scelte spettino naturalmente a chi governa. La Giunta regionale in carica potrebbe veramente essere discontinua con il passato se attivasse meccanismi di controllo trasparenti sulle palesi illegittimità che ancora esistono nei due enti regionali. Una politica del personale meritocratica, aperta ad energie che non siano mera espressione di parte - conclude - sarebbe un altro passo avanti sulla strada del recupero della credibilità che il bassissimo dato di affluenza alle ultime elezioni di novembre ha mostrato non esserci".