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“L’amministrazione comunale di Cosenza non perde occasione per dimostrare il suo oscurantismo e la sua visione, medievale e retrograda, rispetto ai diritti. In occasione della tappa cosentina di Miss Italia l’assessore Succurro, in un video apparso anche su Facebook, ha cercato di arrampicarsi sugli specchi, difendendo la scelta del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. Di tutt’altro spessore politico e culturale sono state le parole della giovane giornalista, Nunzia Capitano, giurata durante l’evento di piazza Bilotti. La giornalista ha rappresentato perfettamente quanto i diritti vanno difesi e condivisi. Il Partito democratico era presente nella piazza colorata e combattiva del Gay Pride”.
È quanto sostenuto da Damiano Covelli, capogruppo Pd al Consiglio comunale di Cosenza: “Perché per noi Democratici è normale esserci, perché fa parte del nostro background. Da poco ci ha lasciati il giurista Stefano Rodotà. Da più parti ho ascoltato tributi e ricordi. Ecco, il miglior modo per ricordarlo, è quello di difenderli i diritti, difenderli ogni giorno e soprattutto quando riguardano libertà fondamentali come l’orientamento sessuale. Forse è il caso di ricordare che il primo cittadino aveva bollato il Gay Pride come una “spettacolarizzazione consumistica”. Ecco, queste ultime due parole restituiscono il Medioevo dei diritti che appartiene alla cultura e alla azione politica di Mario Occhiuto.
Aderire al Pride – conclude - significa condividerne il messaggio politico, quello dei diritti universali, che valgono per tutti. La nostra città ha risposto alla grande mobilitazione del Pride. Cosenza, fuori dai suoi confini, viene percepita come una città aperta, solidale e tollerante e non il fortino chiuso e oscurantista di Mario Occhiuto”.