VIDEO | L'accelerazione dell'iter legislativo per la costituzione del comune unico dell'area urbana sponsorizzata dal senatore ed ex sindaco di Palazzo dei Bruzi
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Ci sarebbe l’ambizione di Mario Occhiuto a vestire nuovamente i panni di sindaco di Cosenza, questa volta della Grande Cosenza con una popolazione di oltre 110 mila abitanti, dietro l’accelerazione dell’iter procedurale di approvazione della proposta di legge istitutiva di un nuovo comune dell’area urbana cosentina, derivante dalla fusione dei municipi di Cosenza, Rende e Castrolibero, depositata in consiglio regionale da Pierluigi Caputo e già incardinata nell’ordine del giorno della Commissione Affari Istituzionali.
Riunione politica con i fedelissimi
L’ipotesi viene sussurrata a mezza bocca negli ambienti di centrosinistra del capoluogo e pure tra i consiglieri comunali di maggioranza a Palazzo dei Bruzi. Ed è accreditata anche dal fatto che lo stesso Occhiuto avrebbe presieduto un incontro con lo stesso Caputo, con il leader dell’opposizione consiliare di Cosenza Francesco Caruso ed altri membri dell’assise vicino alle sue posizioni, alla vigilia del civico consesso in cui si è dibattito sul tema. Già nel 2017 Mario Occhiuto aveva provato a dare un impulso al processo di fusione adottando una delibera di giunta in tal senso, che poi non ebbe però alcun seguito concreto. E Pierluigi Caputo si era già prodigato nel 2020, durante la legislatura regionale guidata dalla compianta Jole Santelli, nella ricerca di sponde tra i colleghi di Palazzo Campanella per redigere e portare ad approvazione un provvedimento analogo.
L'importanza delle tempistiche
Le tempistiche previste dalla norma ora in esame sembrano studiate a tavolino secondo un preciso cronoprogramma. Si prescrive lo scioglimento delle tre amministrazioni di Cosenza, Rende e Castrolibero il primo febbraio 2025 per cui si dovrebbe andare al voto per eleggere gli organi del nuovo Comune l'anno successivo, al tramonto della legislatura parlamentare di Mario Occhiuto. Inoltre questa data dovrebbe pure mettere al riparo dall'eventuale scioglimento del comune di Rende per infiltrazioni mafiose e dal conseguente commissariamento della durata di 18 mesi che dovrebbe concludersi, più o meno, proprio nel febbraio 2025.
I papabili candidati rendesi
Nel giro di poche settimane il Viminale si pronuncerà sulla base delle risultanze della commissione d'accesso. Se il commissariamento dovesse essere evitato, il centrodestra dovrà cercare, nel turno elettorale della primavera 2024, di eleggere un sindaco traghettatore del processo di fusione. La figura individuata è quella dell'ex senatrice Fulvia Caligiuri, ma sul tavolo sarebbe spuntato pure il nome di Loredana Pastore. Il centrosinistra, di contro, ha sondato il terreno con l’economista Mimmo Cersosimo e con l’avvocato Enzo Belvedere. Ma con cautela poiché la situazione è estremamente fluida anche a causa dei procedimenti giudiziari pendenti su Marcello Manna che rendono gli scenari imprevedibili.