VIDEO | Il sindaco del capoluogo invita ad intervenire sul «piano finanziario ed economico per fare in modo che le tre realtà possano essere messe sullo stesso piano e possa essere sanato il debito della città capoluogo». E su Amaco: «Auspico un tavolo di lavoro congiunto»
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Città unica? Caruso dice «Sì, ma non così». Il sindaco di Cosenza ai nostri microfoni è un fiume in piena sia sulla decisione del Tar di venerdì scorso sia su una vicenda Amaco sempre più complessa e intricata. A margine della manifestazione sulla sanità pubblica tenutasi a Cosenza ieri, queste sono state le sue parole.
Caruso: «La città unica era nel programma, ma non così»
Si parla ovviamente della decisione del Tar, che non ha concesso la sospensiva dopo il ricorso presentato da Enti e Comitati del No per la città unica: «Quando mi sono candidato a sindaco – dichiara il primo cittadino – l’ho fatto dicendo sì alla città unica. Sono stato eletto e quindi devo continuare ad andare in quella direzione. Quindi io dico sì, ma non così. Non condivido il percorso seguito dalla Regione, è un’imposizione. Io invece credo ci debba essere il coinvolgimento dei territori e delle istituzioni democraticamente elette».
Secondo il sindaco di Cosenza, il problema sulla città unica è di metodo: «La battaglia imbracciata al Tar non è contro la città unica, ma contro un metodo impositivo della Regione che non accetto assolutamente».
Caruso sulla città unica ha le idee chiare: «Io sono per la città unica, ma voglio che la creazione di questa innovativa visione del nostro territorio parta dal basso». E soprattutto, secondo il sindaco di Cosenza, «bisogna unificare prima i servizi. Bisogna intervenire sul piano finanziario ed economico per fare in modo che le tre realtà possano essere messe sullo stesso piano e possa essere sanato il debito della città capoluogo». Messa così, secondo Caruso, la città unica «sarebbe un punto di riferimento per tutto il mezzogiorno»
«Stanco delle strumentalizzazioni»
Il primo cittadino si scaglia poi contro quelle che lui stesso definisce «strumentalizzazioni delle mie battaglie. Il rigetto di venerdì non è un rigetto del ricorso, tanto è vero che lo stesso Tar dà un’indicazione rispetto a quello che è il prosieguo della vicenda che non inficia il merito delle questioni che sono state sollevate».
E poi spiega: «La legge regionale 15 del 2006, modificata dal governo regionale, prevedeva che il referendum si svolgesse sulla base delle delibere dei consigli comunali interessati allo scioglimento e alla fusione. In un sistema in cui la costituzione prevede la possibilità di ridisegnare territori e di creare nuovi comuni, manca il passaggio fondamentale e propedeutico, cioè il diritto di un ente diverso da quello comunale a sciogliere i comuni. Su questo credo si dovranno pronunciare nel merito sia il Tart sia la Corte Costituzionale per dire se questa interpretazione è in linea col pensiero dei nostri costituenti o no»
«Avevamo già avviato un percorso unico sui trasporti»
Caruso, sulla città unica, è un fiume in piena: «Nel mio programma elettorale era stato scritto che avrei consumato tutti i passaggi per arrivare alla realizzazione della città unica. Passaggi che avevamo avviato, con il sindaco di Castrolibero e con quello di Rende, nei trasporti, visto che abbiamo creato in questo settore l’ambito unico dell’area urbana. Questo era un chiaro segno della volontà di andare in quella direzione che però confligge con la volontà dell’ente regionale e – dice, senza risparmiare una frecciata a Mario Occhiuto pur non nominandolo – di chi mi ha preceduto, che ha smantellato la metro leggera, l’opera più importante di tutta l’area».
Amaco, il sindaco è chiaro: «Serve un tavolo istituzionale»
E a proposito di trasporti. Dopo il rifiuto dell’offerta di Carlomagno da parte del curatore fallimentare, su Amaco il sindaco spera in un incontro a breve: «Avevamo sperato tutti che potesse esserci uno sbocco diverso a questa vicenda. Ho sempre auspicato un tavolo istituzionale con Regione, comuni interessati, curatela, Ferrovie della Calabria, associazioni e sindacati. Serve una visione di recupero del servizio di trasporto pubblico locale, che veramente possa tenere conto della necessità di questo territorio».
Sempre su Amaco, il sindaco torna sui venti mezzi parcheggiati e al momento inutilizzati: «Quei pullman possono servire per rilanciare il servizio in modo completo e serio. Un servizio che è fondamentale anche in visione della città unica e dell’area urbana. Per arrivare anche verso le città green».