Il senatore azzurro pubblica sui suoi canali social un volantino per promuovere il “Sì” al referendum: «Rischiamo di perdere tutto: le istituzioni, il futuro a discapito della città ionica». La veemente reazione del sindaco
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Mario Occhiuto e Flavio Stasi
Post pubblicati che girano talmente vertiginosamente da risultare virali su WhatsApp a tal punto da ricevere la dicitura “inoltrati molte volte” rendono – forse – l’idea dell’esagerazione nei toni e nei modi. E così la fusione della Grande Cosenza “grazie” ai post di Mario Occhiuto si sta trasformando in terreno di scontro – anche politico – contro Corigliano Rossano in dinamiche che il sindaco Flavio Stasi ribattezza «a fricacumpagni», espressione per la quale non c’è bisogno di alcuna traduzione.
Il corto circuito istituzionale
Dallo Ionio sembra una provocazione, dopo decenni di visioni e percezioni distorte del vastissimo territorio provinciale che gravita economicamente – da sempre – su Corigliano e Rossano, continuamente saccheggiate di servizi a discapito del centralismo.
Eppure, si legge, nel volantino postato dal senatore: «Se Cosenza, Rende e Castrolibero non diventano città unica, il rischio è che il capoluogo di provincia si sposti su Corigliano Rossano, comune più popoloso della provincia, il 16° del sud (Cosenza è al 23° posto) e il più grande della Calabria per estensione territoriale: tre volte Catanzaro, dieci volte Cosenza».
Per la cronaca i dati, quelli veri, indicano nel comune di Corigliano Rossano il 29° più grande d’Italia – per superficie – con i suoi 350 km², al cospetto del capoluogo, non rientrante nei top 100, con un’area di 37,86 km².
Prosegue il volantino postato dall’ex sindaco: «Perché prefettura, provincia, ospedale hub e altre istituzioni dovrebbero restare solo a beneficio di chi vive tra Cosenza, Rende e Castrolibero, bloccati da vecchie abitudini e feudatari che non vogliono perdere il proprio orticello. Sullo Ionio “cosentino” hanno dimostrato coraggio e visione, se non rispondiamo con altrettanta modernità, si rischia di perdere il capoluogo di provincia. Non si tratta di “storia” o “tradizione”. Servono i fatti. Il momento di decidere è ora: unione o immobilismo».
Inutile dire che sullo Ionio il post sta facendo molto discutere proprio a causa di toni e metodi da “comitato”. Il problema – a leggere le reazioni social – è che lo abbia condiviso un senatore della Repubblica che «prende voti anche a Corigliano Rossano».
La reazione di Stasi: «Manifesto politico di una classe di potere fallimentare e logora»
Quei post hanno innescato le reazioni del sindaco della terza città della Calabria che ha condiviso la locandina di Occhiuto, ma senza citarlo, con un commento in cui parla di «logiche alla fricacumpagni», appunto, di «logiche di potere» e «squallidi deliri».
«Pubblico questo manifesto evitando di riportare chi lo ha promosso: ormai lo ha visto l’intera Calabria. Contenuti tanto beceri – scrive un durissimo Stasi – non hanno bisogno di alcun commento, ma è utile invece partire da questo per comprendere con quale logica il potere calabrese abbia reso la Calabria l’ultima in qualsiasi graduatoria esistente. In sintesi sarebbe la logica dei “fricacumpagni”, ma non è solo questo: è l’assoluta mancanza di visione d’insieme di una terra che deve competere per migliorare i servizi di tutti. Ecco perché da mesi parlo di modello sbagliato».
«Quando si propone un nuovo ente intermedio, per esempio (il riferimento è alla proposta della provincia della Sibaritide, ndr), non è per diminuire i servizi di nessuno – spiega il sindaco di Corigliano Rossano – ma per migliorare l’efficienza e la competitività di tutti. Mai abbiamo immaginato di chiedere la restituzione del Tribunale chiudendone un altro, così come quando parliamo di nuovi nodi Alta Velocità: mai vorremmo dividere ma al contrario dobbiamo unire ed infrastrutturare Calabria settentrionale e meridionale, dal Tirreno allo Ionio. Per essere competitivi bisogna mettere in rete risorse, non spartirsi le briciole sempre più misere. Ecco, quello che leggete non è un incidente di percorso, ma è il manifesto politico di una classe di potere fallimentare e logora che dobbiamo urgentemente superare».
«Ai cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero – conclude Flavio Stasi – auguro buon voto democratico e libero, consigliando con umiltà di votare per un progetto aperto, una visione futura di città e di territorio, e non di certo per questi squallidi deliri».
«Rafforziamoci tutti»
Qualche ora più tardi Mario Occhiuto prima rincara la dose ripostando il post, questa volta testuale, poi prova a correggere il tiro: «Rafforzare Cosenza come capoluogo significa dare più forza e visibilità a tutta la provincia, inclusa una realtà strategica come Corigliano Rossano».