Nicola Morra si è scusato in Senato per le sue parole su Jole Santelli, ma in Aula si è aperto uno scontro tra il presidente Casellati e Giovanni Endrizzi, senatore del Movimento 5 stelle.

 

Nel dettaglio, il presidente della commissione Antimafia ha affermato: «Debbo chiedere scusa a tutte le persone che avendo sperimentato sulla loro carne la sofferenza di una malattia, hanno avvertito nelle mie parole un'offesa alla loro condizione. A loro devo chiedere scusa». Poi ha precisato: «Nella mia azione politica ho sempre guardato ai più deboli, ai fragili, ai sofferenti. Sono calabrese e mi vergogno per le condizioni in cui versa la sanità calabrese», ha aggiunto.

 

La tensione è salita quando il centrodestra - che a inizio settimana ha annunciato la decisione di non partecipare alle sedute dell'Antimafia - è tornato a chiedere le dimissioni di Morra, da giorni al centro della polemica per le parole sulla defunta presidente della Regione Calabria. Gli animi si sono scaldati quando il presidente Elisabetta Casellati ha richiamato Giovanni Endrizzi (M5s), che nel suo intervento ha lodato Santelli e ha criticato l’opposizione ricordando la nomina a presidente del Consiglio regionale della Calabria di Domenico Tallini, dichiarato ‘impresentabile’ proprio dall’Antimafia.

 

«Stiamo parlando di una persona che è morta, non si può parlare di una persona assente, figuriamoci di una persona che è morta. Non si può e non si deve», ha affermato Casellati. «C’è un codice di comportamento oltre il quale non si può andare. Non è possibile». Dura la replica di Endrizzi: «Lei non mi ascolta o era già preparate a contestarmi, ho detto che Santelli era una persona di alto profilo». Parole che hanno provocato nuovamente la reazione di Casellati: «Non si permetta altrimenti la mando fuori dall’Aula, abbia rispetto della presidenza e delle istituzioni».