«Ti chiedo di intervenire presso le commissioni regionale e provinciali affinché pubblichino i dati ufficiali in loro possesso ed il numero dei partecipanti al dibattito congressuale avvenuto a distanza e sulla piattaforma online, per avere un chiaro riscontro e per evitare pretestuose strumentalizzazioni». Lo scrive Mario Franchino al segretario regionale del Pd Nicola Irto in merito ai risultati del congresso regionale del partito.

«Caro Nicola - afferma Franchino - scrivo a te queste quattro righe perché provo immenso imbarazzo nel farle a una Commissione regionale della quale l'intero popolo Pd della Calabria se ne vergogna. Ho appreso, come ormai è prassi, notizie ufficiose dalla stampa circa i risultati e le percentuali di voto al congresso regionale. Sempre dalla stampa, oltre da atti in mio possesso, apprendo di iniziative in deroga alle norme congressuali. Addirittura si sarebbe consentito di votare a persone escluse dall'elenco ufficiale degli iscritti approvato dalla Commissione regionale. Si tratta di veri e propri brogli che inficiano la stessa legittimità di un congresso che già politicamente è nato e si è svolto come una farsa. Ormai è stato superato ogni qualsivoglia livello delle regole congressuali e statutarie da una Commissione regionale per i congressi e il tesseramento prona ai diktat di Graziano e di Roma. Avendo tu stesso sostenuto pubblicamente che vi sia stata una partecipazione al voto superiore al 70 per cento, essendo, invece, io al contrario in possesso della quasi totalità dei seggi della provincia di Cosenza, la federazione con il maggior numero di iscritti, da cui emerge una affluenza intorno al 40 per cento che certificherebbe ancora una volta come si sia voluto imporre al Pd calabrese, ormai desertificato, la farsa di un plebiscito, ti chiedo di intervenire presso le commissioni regionale e provinciali affinché pubblichino i dati ufficiali».

«Se ciò non dovesse avvenire - conclude Franchino - la tua posizione subirebbe un ulteriore indebolimento e il partito continuerebbe a pagarne le conseguenze. Infine ti chiedo come sia possibile che in una organizzazione come la nostra, per avere un minimo di trasparenza e pulizia, diventi necessario rivolgersi alla giustizia ordinaria, cosa cui molti iscritti mi chiedono di fare».