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Cosa succederà nel centro destra in consiglio regionale per il rinnovo delle cariche dell’ufficio di Presidenza? Le ipotesi sono molte e le indiscrezioni anche. Lo stato maggiore di Forza Italia sembra che si sia riunito e abbia indicato per la le cariche di vice presidente del consiglio e per la carica di consigliere segretario, Wanda Ferro e Mimmo Tallini. Niente rinnovo, dunque, per il consigliere regionale Giuseppe Graziano,il quale ha ricoperto la carica fino ad oggi. Sul punto le indiscrezioni fioccano, compresa la comparsa al T-hotel di Feroleto Antico, di Peppe Scopelliti, nel corso di una riunione di dirigenti regionali di azzurri calabresi. Scopelliti sembra che abbia atteso due ore prima di riuscire ad incontrare la Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia e, secondo le indiscrezioni circolate, dopo una riunione di oltre due ore con lei, riesce a convincerla a indicare i due consiglieri regionali catanzaresi per l’ufficio della Presidenza, capovolgendo il corso della riunione che fino a quel momento aveva preso una piega diversa. Una ipotesi che, in qualche modo, conferma il consigliere regionale Giuseppe Graziano in una chiacchierata con la nostra testata al telefono, sulla vicenda del rinnovo delle cariche dell’ufficio di Presidenza del Consiglio. “Mi è stato chiesto di rendicontare il lavoro finora svolto, un lavoro apprezzato dai presenti alla riunione ma anche dai colleghi Cannizzaro e dal capogruppo di Forza Italia Nicolò. Non voglio credere che la presenza dell’ex governatore Scopelliti possa aver influenzato il corso e l’esito della riunione, se cosi fosse - aggiunge - sarebbe una cosa di una gravità inaudita, significherebbe aver sconfessato lo spirito e l’impostazione di Forza Italia alle ultime elezioni regionali –ha affermato il consigliere regionale di Rossano- un'impostazione improntata al rinnovamento e alla discontinuità”.
Tuttavia, l’onorevole Graziano ci tiene a sottolineare che le decisioni prese al T-hotel sono state assunte illegittimamente "questo tipo di decisioni – secondo il consigliere dell’alto Ionio cosentino- sono prerogativa dal Comitato Regionale del partito cosi come regolato dallo Statuto e non, dunque, da un indistinto “stato maggiore”. E’ deciso il consigliere regionale. “Pretendo che qualcuno mi dia una motivazione di merito sul perché della scelta della mia mancata riconferma. D’altronde –ha aggiunto Graziano - io ho il dovere di giustificare anche con il mio elettorato una scelta del genere, ho il dovere di offrire ai miei elettori una spiegazione plausibile” –ha concluso-. Chiediamo poi a Graziano, se ad oggi sia stato chiamato da qualcuno dei dirigenti del suo partito. “No da nessuno –risponde con un filo di amarezza-. A questo punto sempre incalzato da noi al telefono, gli chiediamo conto della presenza di Scopelliti alla riunione del T-Hotel. “Scopelliti non ha partecipato alla riunione, tuttavia, non posso non confermare la sua presenza, come non posso non confermare la circostanza che si sia incontrato con alcuni dirigenti del mio partito”. Graziano, infine ha tenuto a ribadire che non è a conoscenza del contenuto dei colloqui tra Scopelliti e questi dirigenti di Forza Italia.
Smentita si, smentita no. A questo punto che qualcosa c’entri Scopelliti con le scelte di Forza Italia non ci vuole molto a intuirlo. E’ altrettanto assodato poi, che l’esito della seconda parte della riunione ha completamente ribaltato il corso della prima parte, almeno secondo, quanto riferito dal consigliere Graziano. E’ Scopelliti che detta la linea alla Santelli? Difficile avere una conferma a un tale scenario. I dubbi però sono legittimi, conoscendo la propensione della politica regionale agli intrighi e a agli intrallazzi, e d’altronde, è difficile immaginare che l’ex governatore Scopelliti, abbia sfidato la calura del rovente solleone e lasciato la fresca brezza dello stretto per andare semplicemente a prendere un gelato nella landa isolata dell’area dove sorge il T-hotel mentre guarda caso era in corso una riunione di Forza Italia. Ma tuttavia nessuno lo può escludere. Sono in molti però a storcere il naso. D’altronde risulterebbe assai curioso che un politico formalmente fuori gioco, con una pesante condanna sulle spalle e un’interdizione dai pubblici uffici, è ancora in condizione di decidere gli assetti istituzionali dell’ufficio di Presidenza del massimo organismo legislativo della Regione.
Il rinnovo dell’ufficio di Presidenza del consiglio regionale rischia dunque, di diventare un pantano per il centro destra e per il centro sinistra. Anche perché, sullo sfondo, aleggia il fattore Pino Gentile, vice presidente uscente del Consiglio Regionale, che con non poca non chalance, il centro destra ha liquidato in maniera semplicistica. Un atteggiamento per la verità, poco elegante verso quell’AP che, piaccia o non piaccia, è stato determinante nella vittoria di Sergio Abramo a Catanzaro, un’operazione politica, l’alleanza con il primo cittadino del capoluogo, confezionata proprio da i fratelli Gentile.
I ben informati, comunque, raccontano di un Pino Gentile tranquillo, con i numeri della riconferma a vicepresidente del consiglio già in tasca. Se così fosse, per il centrodestra, l’operazione rinnovo dell’ufficio di Presidenza potrebbe trasformarsi in una Caporetto politica, proprio alla vigilia di quelle prove tecniche di unità in vista delle elezioni regionali. Mario Oliverio, che vede il rafforzamento dei Gentile come fumo negli occhi, causa vicenda Sanità, sembra l’unico ad aver subodorato puzza di trappolone, tant’è che, pare abbia fatto di tutto per far saltare il consiglio regionale di martedì. Un ipotesi quella del rinvio che, almeno al momento, sembra non abbia sortito successo. E mentre la canicola avvolge la Calabria, sul cielo della politica si affacciano enormi nuvoloni con relativi tuoni e fulmini.
Pasquale Motta