Il consigliere regionale di Forza Italia Mimmo Tallini saluta con entusiasmo la scelta di Silvio Berlusconi di rivedere gli assetti organizzativi degli azzurri. Dal livello nazionale si vocifera anche di un possibile cambio di nome del partito e di una girandola di coordinatori regionali per provare ad invertire una tendenza elettorale che sta relegando gli azzurri ai margini dello schieramento del centrodestra e dello scacchiere politico nazionale. «Intanto penso che finalmente Berlusconi si sia deciso o abbia capito che se non interviene subitorischiamo di diventare marginali e di perdere il ruolo di partito moderato del centrodestra».

 

Secondo rumors sempre più insistenti si potrebbe mettere mano anche al nome (L’Altra Italia?), mentre sembra sicuro che un ruolo di primo piano nella futura gestione l’avranno Antonio Tajani (vice di Berlusconi), ma anche Adriano Galliani e Mara Carfagna. L’eventuale scalata di Antonio Tajani potrebbe favorire, alle nostre latitudini, le posizioni del gruppo legato ai fratelli Gentile, che vorrebbe Piero Aiello candidato alla carica di governatore, compreso il senatore reggino Marco Siclari che sta provando a smarcarsi dallo strapotere di Francesco Cannizzaro.

Incertissimo ancora quello che avverrà nelle varie Regioni, ma Berlusconi ha annunciato un cospicuo ricambio dei vertici locali del partito per dare un segnale di rinnovamento. Tallini non si sbilancia su ciò che succederà in Calabria ma lascia capire che una rinfrescata è necessaria ovunque. «Non so e non ho elementi per sapere in quali Regioni si opereranno i cambi. Noi, seppur abbiamo problemi, abbiamo raccolto un buon risultato alle elezioni. In ogni caso il dato raccolto può diventare ancora migliore». Secondo Tallini il problema è mettere insieme un partito che sia «sempre meno di plastica e sempre più radicato sul territorio. A partire dai coordinamenti cittadini e provinciali».

 

Sulla nuova moda civica e sulle grandi coalizioni trasversali, Tallini frena e ricorda a tutti che fino alle prossime regionali manca ancora tantissimo tempo. «Bisogna tenere presente che si voterà tra un anno e mezzo – ha detto il consigliere Tallini – e rischiamo che il dibattito in atto adesso sia del tutto inutile. Magari adesso ci si attrezza con gli strumenti necessari per la fase che stiamo vivendo ma al momento delle elezioni non sarà più così. Ad esempio – spiega ancora Tallini – il fenomeno Cinque Stelle chiamato alla prova di governo non mi pare stia fornendo grandi risultati e potrebbe indebolirsi molto fino al momento delle prossime elezioni».

 

Riccardo Tripepi