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Ci sarebbe un ammanco dalle casse di Palazzo dei Bruzi alla base dell'interruzione del rapporto di fiducia tra Mario Occhiuto e l'ex capo della sua segreteria, Giuseppe Cirò, defenestrato dal sindaco appena le presunte irregolarità sono venute a galla. Si parla di un buco nero da cinquantamila euro. Ma si tratta di circostanze ancora tutte da dimostrare e da chiarire.
Le notizie filtrano con il contagocce, finendo con l'alimentare pettegolezzi ed ipotesi più o meno fantasiose. I soldi sarebbero stati sottratti attraverso i rimborsi dovuti per le missioni. Spese di viaggio, vitto e alloggio prive di pezze giustificative oppure liquidate attraverso false attestazioni. L'opposizione intanto, cavalca l'onda mediatica, parlando di un sistema costruito intorno alla gestione del potere che si sgretola a causa delle lotte intestine in seno alla maggioranza.
Toccherà alla Procura di Cosenza chiarire la vicenda. Il sindaco infatti non ci ha pensato su due volte. Insieme all'avvocato Benedetto Carratelli si è recato negli uffici del tribunale per depositare la propria denuncia in qualità di rappresentante dell'amministrazione. L'esposto è accompagnato da una corposa documentazione.
Determine e ricevute che non si mettono insieme nel giro di ventiquattr'ore. Evidentemente già da qualche tempo gli uffici avevano percepito che qualcosa non quadrava, ed avevano cominciato a spulciare le carte, giungendo alla conclusione, per il sindaco, più amara.
Salvatore Bruno