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"Salvare il salvabile, ma l'impresa, giorno dopo giorno, appare davvero ardua. Dopo la quinta rimodulazione del Por 2007/2013, decurtato di oltre quattro miliardi di euro di finanziamenti, sta maturando il rischio imponente che la nostra Regione non riesca neppure a impegnare entro il prossimo 31 dicembre 2015 i circa due miliardi rinvenienti". Lo afferma, in una dichiarazione, il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. "Dopo la cancellazione - prosegue Nicolò - voluta dal governo Renzi delle quote di finanziamento nazionale, destinando le risorse verso le aree forti del Paese, e dopo l'avocazione di oltre un miliardo di euro destinato al Piano di Azione e Coesione, deciso sempre da Renzi, la Calabria potrebbe ritrovarsi con ben pochi spiccioli, la cui spendibilità, peraltro, è strettamente connessa all'effettiva rendicontazione delle spese effettuate. La scarsa interlocuzione della Giunta regionale con il partenariato sociale ed istituzionale sta già producendo i suoi effetti devastanti, nonostante le continue rassicurazioni del centro sinistra a guida Oliverio. L'incalzare del tempo e delle scadenze per la presentazione dei progetti cantierabili, proprio per la mancanza di raccordi efficaci e costanti tra la Regione ed i livelli istituzionali intermedi, preconizza risultati devastanti per tutto il sistema economico della regione e per lo stesso territorio, sempre più contrassegnato dalla precarietà di opere avviate che languono in attesa di quel lavoro di coordinamento orientato a rimuovere ogni potenziale ostacolo burocratico affinchè si concludano entro i termini di legge".
"In questo quadro, rientra il report inviato pochi giorni fa dalla commissaria Ue Marianne Thyessen - sostiene ancora Nicolò - che sintetizza tutte le carenze e le irregolarità registrate nella gestione del Fondo Sociale Europeo da parte della Regione Calabria, al punto di rischiare la soppressione di quasi cinquanta milioni di euro entro i prossimi due mesi. Appaiono, pertanto, poco rassicuranti i continui motivi di polemica e di lite nel Pd e tra il Pd e gli alleati, tutti protesi all'occupazione di spazi di manovra organizzativa e di potere, motivi certamente importanti per quel partito, ma che inequivocabilmente riverberano pesantemente paralisi e malcontento nella società civile segnata da un progressivo impoverimento, da livelli di tassazione devastanti, pervasa da un senso di abbandono". "La preoccupazione che deriva da tale scenario - conclude il capogruppo di Fi alla Regione - non può essere sottovalutata soprattutto da chi ha il dovere e la responsabilità di governare a Roma e a Catanzaro in questo momento storico. Lo strisciante senso di smarrimento e confusione dovuto alla manifesta incapacità del Pd di essere vera forza di governo e non un partito contrassegnato da continue polemiche i cui esiti condurranno la Calabria, regione economicamente depressa ed orfana di assise legislativa quasi svuotata nel ruolo e nei poteri, verso una sconfitta certa e di entità incommensurabile. Dal canto nostro, in un'ottica costruttiva e propositiva, terremo alta l'attenzione in maniera responsabile e seria per verificare e supportare i correttivi che saranno adottati allo scopo di scongiurare la perdita milionaria dei fondi Ue, a discapito delle aziende e dei giovani calabresi".