VIDEO | L'allarme dei sovranisti: «A rischio non solo i fondi per infrastrutturare la nuova città, ma si congela anche il processo per la necessaria rivisitazione della geografia giudiziaria»
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Sulle prospettive di sviluppo del nuovo comune di Corigliano-Rossano, il Movimento Nazionale per la Sovranità vuole vederci chiaro. Tanto che, attraverso un’interrogazione parlamentare depositata dal Senatore leghista Claudio Barbaro ai ministri per gli affari regionali, Erika Stefani, e per il Sud, Barbara Lezzi, i sovranisti hanno chiesto al governo di valutare l’opportunità di insediare presso la Regione Calabria un commissario ad acta che con i poteri sostitutivi possa varare quanto previsto dalla Legge Graziano e assicurare nel contempo i finanziamenti POR alla nuova città.
La proposta potrebbe avere un folto sostegno in parlamento
Una proposta, quella dei sovranisti, che sembra poter prendere piede all’interno del Governo Conte intenzionato, trapelano fonti romane, supportata dal folto drappello di parlamentari a 5 stelle del territorio ionico e anche dalla deputazione leghista a trazione sovranista, nonché dallo stesso vicepremier Matteo Salvini che su Corigliano-Rossano ha assunto precisi impegni volti allo sviluppo dell’intera area ionica cosentina.
Un’azione, quella del governo, che potrebbe concretizzarsi - se non addirittura proprio con il commissariamento della gestione del POR - quantomeno con una risoluzione volta a ristabilire i criteri fissati dalla Regione Calabria nella ridefinizione dell’Agenda Urbana e quindi a consentire a Corigliano-Rossano il giusto approvvigionamento di risorse necessarie ad infrastrutturare e garantire servizi alla terza città della Calabria e alla Sibaritide.
«Le inadempienze della Regione bloccano anche la rivisitazione della geografia giudiziaria»
«A distanza di quasi tre mesi dall'avvio del nuovo Comune – scrive Barbaro nella sua interrogazione ai Ministri Lezzi e Stefani - le “inadempienze”, dirette ed indirette, da parte della Regione rischiano di mettere a rischio il processo di fusione e la sua opzione strategica per il rilancio dell'intero territorio della Sibaritide». E questo, perché, come spiega bene il senatore leghista a trazione sovranista «la Regione Calabria non ha provveduto, nonostante la legge istitutiva di un nuovo Comune, ad “adeguare la propria legislazione alle disposizioni” della legge n. 56 del 2014 (legge Delrio)…»
Ma non solo si starebbe prefigurando un danno economico quanto le inadempienze della Regione Calabria sulla fusione di Corigliano-Rossano, a parere di Barbaro, non permetterebbero di «sottoporre alla valutazione del Governo, per il tramite del Ministero della giustizia, la possibilità di revisionare la “geografia giudiziaria” in ordine al ripristino del Tribunale di Rossano».
Insomma, un affare complicato che i sovranisti di Storace e Alemanno, forti del sostegno del Governo amico, voglio a tutti i costi riequilibrare cercando di restituire la giusta dignità e parità alla nuova Città di Corigliano-Rossano. Del resto, i cittadini delle due (ormai ex) grandi città della Sibaritide lo scorso Ottobre 2017 hanno votato con forza a sostegno della fusione proprio per rivendicare la centralità della Sibaritide che, soprattutto negli ultimi due decenni, è stata messa a repentaglio da scelte cervellotiche della Regione e del Governo centrale.