La vicecapogruppo del M5s alla Camera eletta nel collegio di Corigliano Rossano tuona contro il ministro della Lega: «D'altronde è un habitué. Ricordate le quote lattee e la statale 106?» (ASCOLTA L'AUDIO)
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La lingua batte dove il dente duole. E di questi tempi “martella” sempre più convintamente sugli «scippi» che il il ministero delle Infrastrutture starebbe perpetrando al sud Italia. Un «definanziamento» abnorme, da 2,5 miliardi di euro, secondo Vittoria Baldino.
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Che le regioni meridionali stiano riscontrando difficoltà enormi nel progettare è evidente, ed anche per questo motivo il direttore dello Svimez, Luca Bianchi, ha spesso ripetuto nei mesi scorsi che si sarebbe dovuto superare il meccanismo dei bandi per premiare i bisogni dei territori. Cioè, le risorse del Piano di ripresa resilienza che rientrano nei diritti, come gli asili nido – ad esempio – non dovrebbero essere messe a bando, in base alle capacità progettuali di quel determinato comune, ma assegnate per realizzare quegli asili dove c’è più bisogno.
Sta di fatto che la rimodulazione dovrebbe dirottare risorse destinate in prima battuta al Sud su opere come la linea ferroviaria ad alta velocità tra Verona e Padova per 1,1 miliardi o il terzo valico di Genova al costo di 462 milioni. Il miliardo restante potrebbe essere suddiviso su altre opere e cantieri secondari.
La deputata originaria di Paludi ed eletta nel collegio camerale di Corigliano Rossano, vicecapogruppo alla Camera del Movimento Cinque Stelle, continua a tuonare contro questo modus operandi. «Il ministro che dovrebbe unire un Paese già diviso a metà perpetua la stagione degli scippi già cari alla Lega Nord». Salvini, per la parlamentare, è quindi un habitué: «Ricordiamo tutti quando la Lega sottrasse le risorse destinate alla messa in sicurezza della SS 106 per pagare le quote lattee degli allevatori del Nord. Nei fatti siamo a un definanziamento di 2,5 miliardi dalle infrastrutture programmate nel sud Italia per finanziare opere del settentrione».
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Insomma, «siamo alle solite». Ovvero quell’antico – e confutato – refrain secondo cui «il meridione è trattato come bacino di voti con promesse da marinaio mentre nei fatti, arricchiti dal progetto di autonomia differenziata – conclude Vittoria Baldino – si prosegue ad alimentare la differenziazione di due aree del Paese che invece dovrebbero marciare alla stessa velocità se si vuole far correre l’Italia».