VIDEO | Il ministro ha confermato il taglio da 3,5 miliardi a 900 milioni. Il governatore della Campania parla di «delinquenza politica» e Meloni evoca Schlein. Il capogruppo dem in Consiglio regionale invita il presidente della Calabria a schierarsi a difesa delle risorse
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In principio fu la Commissione parlamentare per le questioni regionali a certificare, nell’ambito di una più articolata analisi sugli effetti pericolosi dell’attuazione dell’Autonomia differenziata contemplata nel Decreto Calderoli, il taglio del fondo perequativo infrastrutturale destinato al Meridione che, originariamente pari a 4,6 miliardi, è stato ampiamente ridimensionato. Il fondo, infatti, dopo i primi utilizzi e il definanziamento di 3,5 miliardi stabilito con la legge di bilancio per il 2024, ammonta oggi a 900 milioni.
Un duro colpo inferto alle regioni del Mezzogiorno, confermato recentemente anche dal ministro alle infrastrutture Matteo Salvini, che ha ribadito come «la riduzione vada interpretata in termini contabili e non sostanziali», in considerazione del fatto che il relativo iter di assegnazione non è affatto definito. Le risorse del Fondo perequativo, ha aggiunto il ministro, «sono salvaguardate dall’insieme dei provvedimenti normativi che il Governo sta portando avanti per superare proprio quel divario tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale figlio del centralismo e non sicuramente dell’autonomia che ancora non c’è».
Il leader del Carroccio ha risposto a una interrogazione del Partito democratico che però non si è fatto convincere dalla spiegazione offerta alla Camera. Il tutto mentre il vulcanico presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca porta avanti ormai da settimane una vera e propria battaglia mediatica con il Governo e il ministro Raffaele Fitto per il blocco dei fondi Sviluppo e Coesione. Attacchi su attacchi conditi da inviti ad un confronto pubblico sul tema. In uno degli ultimi video affidati ai suoi canali social lo stesso De Luca ha continuato a non mandarle a dire: «Non accetteranno il confronto, perché sono conigli, perché non hanno argomenti seri con cui giustificare la loro delinquenza politica». Secondo il presidente campano è in atto una «campagna di menzogne e falsificazione di dati. È tutto bloccato da una banda di imbecilli - ha detto -. Abbiamo migliaia di posti di lavoro a rischio per l’irresponsabilità e la delinquenza politica di questo governo e di questo ministro. Vediamo se Fitto ha lo stomaco e anche gli attributi per accettare un dibattito pubblico dopo un anno e mezzo di blocco dei fondi». Sullo sfondo anche la manifestazione del 16 febbraio prossimo in Piazza dei Santi Apostoli a Roma con i sindaci campani contro il disegno dell’Autonomia differenziata in cui annuncia battaglia.
Meloni chiama Schlein: «Prenda le distanze»
Una posizione netta, quella di De Luca, che ha visto la premier Giorgia Meloni, non replicare direttamente al presidente campano, ma rivolgersi, attraverso un post sui suoi social, alla segretaria del partito Elly Schlein a cui ha chiesto ufficialmente di dissociarsi da quelle dichiarazioni.
«"Imbecilli, farabutti, delinquenti politici”. Con questa elaborata analisi – scrive il capo del Governo - il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, appella il Governo per illustrare la sua posizione sui fondi di coesione. Mi chiedo e chiedo alla segretaria Elly Schlein se non ritenga, a nome del Partito Democratico, di prendere le distanze da queste intollerabili violenze verbali, autentiche intimidazioni, espresse da parte di un rappresentante delle istituzioni e del suo partito. Abbiamo atteso un segno di dissociazione e di condanna, finora inutilmente. Se non arrivasse, prenderemo atto del fatto che questi sono gli impresentabili metodi democratici del Pd».
La replica di Elly: «Sposta l’attenzione dalla vera questione»
Schlein non ha perso tempo replicando alle critiche della premier al “modus operandi” del Partito democratico: «Come al solito Meloni sposta l’attenzione dalla vera questione, che sono le scelte antimeridionaliste del governo. Non c’è bisogno del turpiloquio per attaccare le disastrose scelte del Governo. Certi toni non mi appartengono, del resto li abbiamo già sentiti contro di noi».
«Ma visto che la presidente Meloni è così sensibile al linguaggio – ha continuato la segretaria del Pd - la prossima volta non ho dubbi che prenderà le distanze dal suo capogruppo Foti che ci insulta ogni giorno con epiteti vari, da Delmastro e Donzelli che ci hanno accusato addirittura di stare coi mafiosi».
Schlein suggerisce piuttosto di preoccuparsi del giudizio degli italiani sulle «politiche scellerate del suo esecutivo, che vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata e regionalizzando la scuola, che ha tagliato la sanità pubblica e aumentato la precarietà, che ha cancellato l’unico strumento di supporto universalistico contro la povertà e sottratto risorse ingenti al Sud, alle aree interne, alle regioni e ai comuni».
De Luca: «Ma pensate di prenderci per i fondelli?»
«A parte qualche mia parola, da lei e dai suoi allievi ampiamente meritata, io non le ho mai fatto del male. Come le è venuto di evocare l’onorevole Schlein?». Non è tardata ad arrivare neanche la replica di De Luca, questa volta in un lungo scritto, ma sempre sui social: «Sono onorato e commosso per l'attenzione che mi dedica l'onorevole Meloni. Davvero non merito tanto. Ma stia sereno il premier. Davvero non ha motivo né di zelarsi né di preoccuparsi» l’incipit di un lungo post in cui il presidente della Campania invita nuovamente la Premier ad un confronto pubblico. «Illustre Presidente - prosegue - sappiamo io e lei quali sono i metodi democratici, “politicamente corretti”, per esercitare forme di discriminazione. Ma lei può immaginare davvero, insieme con il suo allievo Fitto, di prendere per i fondelli i suoi interlocutori? Con tutto il rispetto non è un cavallo per la sua coscia (come direbbe Montanelli!)».
Bevacqua (Pd): «Occhiuto non lanci la palla in tribuna»
La polemica politica ha raggiunto anche queste latitudini con il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua che si unisce alle parole della segretaria nazionale in merito alle risposte al Sud che continuano a non arrivare da parte del governo nazionale.
«Fa bene la segretaria del Pd Elly Schlein a non farsi tirare per la giacca dalla premier Meloni nella polemica, creata ad arte, contro il presidente della Campania De Luca sull’autonomia differenziata. Come al solito – scrive Bevacqua – il centrodestra che non riesce a governare il Paese, così come la Calabria, ogni volta che si arriva al merito delle questioni preferisce mandare la palla in tribuna. E così mentre cittadini, associazioni, sindaci, governatori del Sud e la stessa Chiesa insorgono contro la secessione dei ricchi voluta dalla Lega, la premier si sente offesa per dichiarazioni, seppur dure, del governatore della Campania che continua a chiedere risposte concrete, a partire dallo sblocco dei fondi per il meridione».
Bevacqua allarga l’orizzonte ai ritardi accumulati sulla Zes e sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc). Da qui l’appello, l’ennesimo, al presidente della Regione Calabria: «Senza più nascondersi soltanto per proseguire ad assecondare i voleri di Meloni e Salvini, Occhiuto dovrebbe parlare chiaramente e dire come intende posizionare il suo governo su una questione nevralgica per il futuro dei calabresi. Sarebbe opportuno e non rinviabile – conclude Bevacqua – che, invece di ricorrere alle solite armi di distrazioni di massa, si andasse al centro delle questioni».