VIDEO | Si attendendo con il fiato sospeso le decisioni del governo nazionale per fronteggiare l'emergenza Covid 19. Esiste la possibilità che parte dei fondi destinati al Mezzogiorno, in una misura vicina ai 50 miliardi, possa essere dirottata verso il Nord. I consiglieri regionali del Pd depositano un ordine del giorno a palazzo Campanella
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È paradossale lo scenario che potrebbe materializzarsi da qui a breve per il Mezzogiorno d’Italia e per la Calabria. Proprio mentre le Regioni meridionali potrebbero rappresentare la locomotiva del Paese nella fase della ripartenza in considerazione del limitato impatto avuto sul territorio dal Coronavirus, il governo nazionale potrebbe stroncare ogni ipotesi di rinascita.
La Calabria rischia di perdere 3 miliardi
Allo studio del Dipartimento per la programmazione economica c’è un documento che si propone di rimodulare l’allocazione delle risorse comunitarie con un loro spostamento dal Sud verso il Nord per aiutare le Regioni maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria. E gli importi non sarebbero di poco conto. Circa 36 miliardi da prelevare dal fondo di coesione e una decina dalla programmazione 2014-2020. Per la Calabria il rischio sarebbe quello di vedere svanire circa 3 miliardi.
Un vero e proprio scippo secondo diversi intellettuali e politici meridionalisti che si sono schierati contro ogni ipotesi di questo tipo. L’ex presidente del Consiglio regionale Nicola Irto ha subito bocciato un provvedimento del genere, ribadendo come i fondi europei siano vincolati e destinati allo sviluppo del Mezzogiorno. Anche l’assessore al Bilancio Francesco Talarico, del resto, ha chiaramente indicato nei fondi europei il principale strumento per una ripartenza della nostra Regione che, seppure colpita in maniera inferiore dal virus, ha un tessuto economico assai più fragile rispetto a quello delle Regioni del Nord. E la manovra finanziaria che andrà in Consiglio il prossimo 27 aprile conta in pieno sulla possibilità di usare i fondi europei per come già programmato in uno scenario complessivo di tagli e ridimensionamento della spesa.
La discussione in atto in Parlamento e le decisioni del governo avranno dunque un peso fondamentale sul futuro della Calabria e dell’intero Mezzogiorno d’Italia e stanno animando il dibattito politico nella nostra Regione.
I consiglieri del Pd presentano un odg in Consiglio
I consiglieri regionali del gruppo Pd Domenico Bevacqua, Carlo Guccione, Nicola Irto, Libero Notarangelo, Luigi Tassone hanno depositato un ordine del giorno in vista della prossima seduta di Consiglio. «Nella bozza di Piano dal titolo “L’Italia e la risposta al Covid-19” - scrivono i consiglieri - ci sarebbero molti nodi da sciogliere e un imminente pericolo per le regioni del Sud a cui potrebbero essere sottratte le risorse europee, penalizzando l’economia del Mezzogiorno. Infatti, nella bozza del documento, messo a punto negli uffici del Dipartimento programmazione e coordinamento politica economica (Dipe) della Presidenza del Consiglio dei ministri, si pensa di sospendere la legge che prevede il rispetto della “quota 34%”».
«Il Governo - proseguono i consiglieri - non può guardare alle risorse destinate al Mezzogiorno decidendo di sospendere la clausola del 34% dei fondi ordinari da investire al Sud. È un’ipotesi da scongiurare e che potrebbe aumentare ancora di più il divario con le regioni meridionali. Solo una bozza ma, visto che nulla è stato ancora definito, le Regioni del Sud devono alzare la voce e impedire che vengano sottratte risorse destinate al Sud. Anche il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, parla di “proposta inaccettabile”».
Con l’ordine del giorno i rappresentanti del di Palazzo Campanella propongono che il Consiglio regionale impegni «il presidente della Giunta regionale a mettere in atto, insieme agli altri governatori delle Regioni del Mezzogiorno, tutte le iniziative per evitare che vengano sottratte le risorse destinate al Sud. Non deve esserci alcun dirottamento dei fondi europei e deve rimanere il criterio del 34% degli investimenti destinati al Mezzogiorno».
Mangialavori: «Ma non è un governo di centrosinistra?»
Da destra, invece, arriva l’avviso del senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori che ironicamente ricorda agli esponenti del centrosinistra che «possono pur sempre contare su un governo amico a Roma; quello stesso esecutivo che, secondo quanto riportato nella bozza del Dipartimento della programmazione economica (Dipe), si appresterebbe a tagliare decine di miliardi di euro per mezzo della sospensione della riserva del 34% degli investimenti alle regioni meridionali. Il centrosinistra calabrese, dunque – conclude Mangialavori – invece di intasare le caselle di posta delle testate giornalistiche con richieste sul bilancio regionale, dovrebbe cercare di concentrare l'attenzione su altri obiettivi, magari anche avviando una seria moral suasion nei confronti del governo Conte, in modo da assicurare il necessario sostegno alla Calabria e da evitare l'ennesimo scippo ai danni delle regioni del Sud».